Mai e poi mai ci sogneremmo di chiudere i centri anziani, le dichiarazioni folli del sindaco uscente, pronunciate dal palco, nel disperato tentativo di ottenere consensi non possono non avere risposte certe ed esaustive da chi come me ha messo al primo punto del suo programma elettorale l’assistenza piena alle fasce deboli- cosi dichiara Giuseppe D’Ambrosio- Negli intenti condivisi con il candidato sindaco Cosimo Ferraioli c’è invece un piano di azione complessivo verso i servizi sociali con l’apertura di un sportello unico del sociale. Concentrare tutte le attività e i diversi ambiti comunali che si occupano di servizi ai cittadini verso una struttura unica in grado di rispondere prontamente alle esigenze delle famiglie e degli anziani e non come succede ora con uffici disseminati in diversi luoghi e con pietismi spacciati per favori. Il sindaco uscente dovrebbe ricordare ai cittadini perché l’assistenza domiciliare ha avuto una battuta d’arresto, perché non eroga da mesi i contributi una tantum alle famiglie e non si adopera per i contributi degli affitti, lasciando in gravi condizioni interi nuclei familiari. Perché in questi anni non ha realizzato alcunchè di stabile e duraturo, preferendo rendere inagibili strutture non tali, per poi inventarsi centri di anziani che tali non sono e trasformati in balere di tango liscio. La nostra proposta programmatica prevede la realizzazione di una mensa ed un emporio sociale gestita in proprio non solo per dare pasti ai bambini ma anche alle famiglie in difficoltà. Struttureremo un centro servizi di poliambulatorio ad accesso gratuito per la prevenzione e istituiremo l’università popolare delle tre età per erogare formazione e rendere partecipi gli anziani autosufficienti di progetti di inclusione sociale. Il sindaco uscente in questi anni ha applicato il vecchio metodo di feste, farina e forca, obbligando i cittadini a subire il bello e cattivo tempo di un’amministrazione incapace di rispondere ai bisogni della collettività se non in funzione di una continua campagna elettorale per raccattare consensi. Il 14 giugno gli angresi devono e possono fare una scelta libera, mandando a casa, chi ha speso milioni di euro per feste e gite fuori porta, fregandosene delle esigenze delle famiglie. Chi amministra ha una responsabilità, mi domando che ne sarà dei nostri bambini che hanno genitori costretti a trovarsi un lavoro stagionale se ci riusciranno, senza che abbiano strutture comunali gratuite che possono offrire un servizio di ludoteca e di centri di aggregazione. Come può un sindaco uscente e la sua amministrazione avere la faccia tosta di promettere 1000 posti di lavoro quando non è stato in grado neppure di avere i conti in ordine, non approvando il bilancio e puntando su progetti faraonici quando la città è in uno stato pietoso e insicura con rapine e furti a tutte le ore? Il vero cambiamento si potrà avere solo mandando via chi in questi anni ha riempito di cambiali i cittadini a loro insaputa e senza garantire neanche il necessario.