È fissata al prossimo dieci aprile 2014 davanti al gup l’udienza preliminare per l’affare Soget che vede indagati il primo cittadino di Angri, Pasquale Mauri, chiamato a rispondere di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, la responsabile della Soget Maria Piccoli, indagata quale corruttrice, e il ragioniere comunale Gerardo La Mura, indagato in un secondo momento con l’accusa di favoreggiamento.
Il gup del tribunale di Nocera Inferiore Paolo Valiante dovrà vagliare la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm titolare dell’inchiesta Roberto Lenza, con lo scambio corruttivo ipotizzato tra Mauri e la Soget e la sospetta versione dei fatti riferita dal funzionario comunale La Mura, sentito nell’interrogatorio-confronto dell’ottobre 2012.
Fu allora che il funzionario passò da persona informata sui fatti a indagato, per aver contribuito con le sue dichiarazioni e col suo ruolo alla vicenda che coinvolgeva il primo cittadino di Angri Pasquale Mauri.
Tutto partì da una denuncia dell’aprile 2012, con due proroghe investigative, due richieste cautelari respinte dal gip e una dal tribunale della libertà di Salerno riguardo le misure degli arresti domiciliari, per i due indagati principali, il sindaco e l’amministratrice della Soget, Maria Piccoli.
La procura di Nocera Inferiore impugnò ancora il provvedimento davanti al tribunale del riesame, anche dopo il secondo rigetto disposto dal gip del tribunale di Nocera Alfonso Scermino.
I primi sei mesi di indagini si conclusero a maggio 2013, con una ulteriore consulenza informatica della procura sulla pubblicazione di un bando di selezione del personale per assunzioni in provincia di Salerno. Lo scorso novembre 2012 il riesame rigettò il primo appello cautelare, con la conferma del primo no del gip. Allora il sindaco di Angri, difeso di fiducia dall’avvocato Guglielmo Scarlato, preparò una articolata memoria difensiva per opporsi alla misura ribadita dalla procura.
L’indagine punta sull’ipotizzato scambio illecito avvenuto tra il sindaco Mauri e la Soget, con due primi avvisi di garanzia notificati all’atto della conclusione per il sindaco di Angri e la legale rappresentante della società Maria Piccoli, quest’ultima coinvolta in un altro procedimento simile al tribunale di Taranto. Nell’inchiesta finì anche il ragioniere La Mura, indagato per complicità emerse nel corso dell'interrogatorio costato il provvedimento. I tre indagati rischiano il rinvio a giudizio, con l’approfondimento del dibattimento che potrebbe trasformare la storia in un processo pubblico. La difesa dei coinvolti potrebbe optare per il rito alternativo o scegliere di affrontare il giudizio. (a. t. g. fonte: lacittà)