In questi giorni si stanno vivendo ad Angri momenti difficili legati alle vicende politiche, conosciute ai più. Questa però, è l’occasione per me per fare una riflessione a voce alta sul mio impegno politico. Fin da giovane sono stato sempre attratto dalla passione verso la politica, quella fatta per migliorare le nostre città ed offrire a tutti delle opportunità di crescita. Quella che si interessa, interpreta e si sforza di trovare soluzioni ai reali bisogni della gente. Che vara provvedimenti in aiuto alle famiglie, alle imprese, che fa della coesione sociale un baluardo della propria azione amministrativa.
Valorizzando anche le risorse interne alla macchina comunale, dal primo all’ultimo dipendente comunale, offrendo l’occasione a tutti di poter fare emergere le proprie doti e capacità, avendo l’intelligenza di capire che non tutti sono uguali, ed ognuno ha i suoi tempi. La maggioranza eletta nell’aprile 2010 non c’è più, per le vicende che sono note a tutti, ciò a mio modesto avviso si è verificato perchè non si è tenuto conto del criterio della meritocrazia, che in politica è quello dei numeri.
Si sono fatte altre scelte dettate dalla fretta e da dissidi di natura personale. Le ragioni iniziali si sono smarrite, a partire dall’entusiasmo e desiderio di fare. Il momento storico nazionale ed internazionale non ci ha sicuramente favorito, che vede intere famiglie impoverite e costrette anche ad elemosinare lavori sottopagati.
Angri ha sì bisogno di rigore, ma anche di certezza degli atti o azioni messe in campo, che devono restituire ai cittadini fiducia piena non nelle persone, ma nelle istituzioni. Solo così si possono richiamare i cittadini stessi al senso civico, perché ciascuno faccia la sua parte per ridare slancio al paese.
Oggi, invece, nella comunità prevale la diffidenza, il distacco che è segno di quanto su questi temi si sia investito poco. A volte è sembrato esservi l’assenza di democrazia e di rispetto delle regole democratiche, ossia il considerare il Consiglio Comunale solo luogo di ratifica. Ritengo che sia indispensabile in questa fase di forti dubbi e contraddizioni porsi in un ambito di autonomia, e conseguentemente rassegno le dimissioni da capogruppo UDC in Consiglio Comunale.
Ci sono tante questioni da affrontare emergenza ambiente, piano di sostegno alle famiglie povere, un Puc che faccia di Angri un paese vivibile e che dia alle famiglie la speranza di una casa e non a pochi, anche valorizzando l’esistente. Creare opportunità di una formazione professionale per i giovani attuale al contesto odierno. Fare un Bilancio veramente PARTECIPATO con la gente, con i partiti, con le associazioni, ma non semplici assemblee, e stabilendo il criterio di destinare una parte delle risorse a quello che la città chiede ed ha bisogno, lasciando decidere in maniere democratica a tutti. Giuseppe Galasso Consigliere Comunale