La seduta di consiglio comunale ha confermato il declino dell’amministrazione Mauri con il gruppo di opposizione composto, numeri alla mano, da ben undici consiglieri sui ventuno che compongono il civico consesso, sindaco incluso. Tuttavia, l’assenza di diversi consiglieri tra le fila della minoranza (Recussi, Conte, Amalia Scoppa e Gianluca Giordano) lasciano aperte le ipotesi circa il ruolo “ambiguo” di alcuni esponenti della minoranza.
L’assenza dei consiglieri è stata oggetto di una attenta riflessione in aula del consigliere del Pdl, Francesco D’Antuono, che ha sottolineato il comportamento di taluni esponenti che risultano spesso assenti nei banchi del civico consesso.
Cade il velo anche sulla posizione di Marcello Ferrara molto più incisivo e determinato a “battagliare” contro la sua ex maggioranza e il sindaco Mauri.
Tra gli argomenti incalzanti di Ferrara la gestione dei lavoratori della Angri Eco Servizi e i soldi incassati dal Comune per i loculi cimiteriali non ancora realizzati.
Il sindaco Mauri nel corso dei lavori, visibilmente indispettito, ha chiesto di continuare la seduta a porte chiuse motivando la richiesta con la volontà di “fare dei nomi” circa l’assegnazione del diritto di superficie nell’area pedemontana.
Una decisione rinviata, e poi non adottata, grazie all’intervento ragionevole del consigliere Alfonso Scoppa che ha esortato il primo cittadino a rivedere la proposta. Compatto il gruppo degli “Indipendenti per Angri” che attraverso il consigliere Emilio Testa ha smontato le voci di un possibile accordo con la maggioranza ribadendo che i quattro “dissidenti” resteranno all’opposizione.
E intanto, il cerchio si stringe sul possibile “consigliere stampella” che potrà tenere in vita l’amministrazione Mauri in occasione della votazione del bilancio. Approvati con i voti della maggioranza la raggiera di debiti fuori bilanci. Luigi D'Antuono (foto archivio AngriNews)