Lo strappo politico, e forse anche personale, tra il sindaco Mauri e il vicepresidente del consiglio comunale Marcello Ferrara ha contribuito ad accendere i fari sulla politica locale piombata nell’ultimo anno nel torpore.
Il “vivace” confronto tra i due ex amici ha invece rianimato il mondo politico con il primo cittadino che si ritrova a dover trovare entro il prossimo trenta novembre, data entro la quale bisogna approvare il bilancio di previsione, almeno un altro consigliere in grado di tenere a galla la maggioranza capeggiata da Pasquale Mauri.
Il partito democratico ha già chiarito la propria posizione in consiglio comunale attraverso le dichiarazioni degli esponenti Cosimo Ferraioli e Lina Recussi.
Il Popolo della Libertà ha rispedito al mittente le illazioni circa un possibile “inciucio” con la compagine di Mauri che sarebbe stato oggetto di confronto con l’onorevole Mara Carfagna, commissario del partito provinciale.
Il Pdl resterà all’opposizione ma non è remota l’ipotesi di una trattativa con qualche isolato consigliere che pur di cedere alla lusinghe di Mauri potrebbe abbandonare il partito di Berlusconi.
La presenza o l’assenza nella seduta di consiglio che avrà all’ordine del giorno il bilancio resta l’unico banco di prova. La strategia del Pdl ha messo in agitazione il sindaco che vuole, assolutamente, avere certezze in vista del delicato appuntamento con lo strumento finanziario. Il primo cittadino sarebbe, addirittura, disposto a fare un passo indietro accogliendo tra le proprie braccia esponenti dei “dissidenti”.
Il gruppo composto da Conte, Sorrentino, Fiorelli e Testa era parte integrante della maggioranza prima di una frattura che ha prodotto velenose polemiche tra le parti. La politica è l’arte del possibile e pertanto non si escludono eventuali ritorni di fiamma con colloqui e confronti che potrebbero riportare Fiorelli ed altri nel gruppo che governa la città. Luigi D’Antuono