La commissione tributaria provinciale -sezione n.4- accoglie il ricorso 366/2012, proposto da “la Doria Spa”, difesa dall’avvocato Ettore De Rosa, avverso l’avviso di accertamento, con il quale la Soget Spa, per il Comune di Angri, chiedeva il pagamento di 4.147.741,00 euro per la tarsu dal 2006 al 2011, compresi gli interessi. Con la decisione della commissione, emanata con sentenza, torna quindi d’attualità lo scottante tema dell’ormai noto contenzioso tra l’amministrazione comunale, la Soget Spa, e le industrie conserviere del territorio.
Nello specifico la società ricorrente, ovvero La Doria, relativamente all’imposta, aveva invocato l’esclusione assoluta per la sussistenza di condizioni che impediscono la presunzione di formazione di rifiuti urbani.
Dopo aver precisato che «il contribuente, ai fini dell’esenzione dall’imposta, deve dimostrare che la superficie possiede specifiche caratteristiche strutturali e funzionali per le quali in essa si formano rifiuti speciali, tossici o nocivi», la commissione ha aggiunto che, sulla base della documentazione prodotta, «è innegabile che la superficie è utilizzata per la lavorazione industriale del pomodoro per la produzione di pelati e conserve alimentari, e che dalle fatture allegate si rivela la formazione di rifiuti speciali non assimilabili a quelli urbani quali fanghi, imballaggi contaminati da sostanze pericolose, acque ed inchiostri, mastice, grasso, stracci e filtri contaminati da sostanze pericolose».
Rifiuti che, tra l’altro, si formanoin maniera abituale considerata la frequenza dello smaltimento affidato a terzi. «Quanto alla superficie relativa ai locali deposito, -si legge nei motivi della decisione- la Commissione ritiene che il Comune per il conseguente assoggettamento alla tassa di tali locali doveva dimostrare che gli stessi fossero ontologicamente e funzionalmente separati dallo stabilimento medesimo ». Anocra: «Senonché la Soget non ha offerto alcuna dimostrazione in merito, mentre la società ricorrente, con la planimetria allegata, evidenzia che l’area contestata è tutt’uno con il resto della struttura produttiva ».
La decisione della quarta sezione della commissione tributaria provinciale farà, senza dubbio, discutere molto in città. La questione, sia nel caso di specie, sia sotto un profilo più generale, fin dai suoi albori, ha originato un intenso e acceso dibattito tra i sostenitori e gli oppositori. E la decisione non mancherà di scatenare polemiche anche politiche. Maria Paola Iovino