Tombe scavate tra la spazzatura: vengono alla luce aspetti ambigui legati all’inumazione al cimitero di Angri. Il regolamento nazionale di polizia mortuaria stabilisce che la sepoltura in terra deve avvenire in fosse di profondità di due metri. Invece, facendo un giro al camposanto doriano, si può constatare, ad occhio nudo, che la profondità delle fosse, nella migliore delle ipotesi, si aggira tra i 60 e i 70 cm.
A questo si aggiunge anche un altro aspetto critico: parenti o amici dei defunti, che riposano nel cimitero di Angri, si sono più volte lamentati di una collinetta di detriti proprio all’interno del camposanto.
Il direttore Morrone, però, spiega che c’è una motivazione dietro tutto questo, e che si tratta di due facce della stessa medaglia. «Per troppi anni questa struttura è stata abbandonata a se stessa, -dice Morrone ed ora, con l’attuale amministrazione, e con l’aiuto del consigliere Pasquale Russo, stiamo cercando di far in modo che l’utenza non abbia problemi. Stiamo cercando di riportare la normalità al cimitero di Angri. Per la sepoltura delle bare la legge prevede che si rispetti la profondità di due metri, invece, scopriamo che le tombe, in passato, sono state seppellite anche alla profondità di 60 cm».
Il responsabile continua ancora nel suo duro atto di accusa che non risparmia nessuno. Infatti continua: «Questo non permette la mineralizzazione delle salme: perché per permettere ciò in modo naturale, le tombe devono essere seppellite, per forza, a due metri di profondità ricoperte di terreno. Invece, purtroppo, adesso sono ricoperte di immondizia, che non riusciamo a capire è finita in queste fosse ». All’inquietante scenario descritto da Morrone si sta cercando di porre comunque un rimedio.
«Noi stiamo cercando di fare un opera di bonifica, -conclude Morrone- Abbiamo un’area che stiamo usando per depositare i resti. Anche se è increscioso per le persone che passano e vedono tutti questi resti di bare, questo però è inevitabile se si vuole risolvere il problema».
Insomma una situazione, almeno stando alle dichiarazioni rese dal responsabile della struttura, inevitabile anche se dovrebbe esser limitate nel tempo. Continua ancora: «Chiaramente chiediamo alle persone un po’ di pazienza mentre ultimiamo la bonifica, anche se comprendiamo che non è gradevole, perché l’unica area a disposizione per depositare i detriti è quella all’ingresso in via San Gennaro. E’ un’opera che va fatta perché non è giusto che i defunti siano sepolti sull’immondizia». Una cosa incredibile che aprirà sicuramente una discussione molto forte e polemica. Maria Paola Iovino (fonte: LaCittà)