Con l’udienza al Tar Salerno del 23 febbraio, si è consumato il primo round della spinosa vicenda che ha per attori l’amministrazione comunale angrese e le tre aziende conserviere del territorio (La Doria; gruppo A.R.; Feger). Rinviata al 15 marzo l’udienza per la richiesta da parte della Feger spa, difesa dall’avvocato Marcello Fortunato, di annullare, previa sospensiva, la delibera di giunta 63/2011 e la determina dirigenziale 82/2011, con la quale è stato affidato il servizio di censimento del territorio comunale alla Soget spa, nonché il conseguente contratto.
Una decisione non favorevole potrebbe causare per la Feger la cessazione dell’attività e la delocalizzazione del prodotto.
Circa 800 persone potrebbero trovarsi sul lastrico dall’oggi al domani, perché l’azienda non potrebbe pagare al comune di Angri una cifra che è quasi il quadruplo del capitale sociale. Le forti perplessità sulla quantificazione delle somme richieste, in aggiunta a quelle pagate ogni anno dalla Feger, nell’ordine di quanto veniva a loro imputato, ha indotto tale società ad adire al Tar.
Sulla base degli accertamenti tarsu, effettuati dalla società abruzzese, vengono richiesti: alla Feger circa 1.900.000 euro; al gruppo A.R. circa 5.200.000; a La Doria circa 4.200.000. L’importanza dell’affare giudiziario si evince dagli ingenti importi richiesti, che potrebbero causare danni irreparabili per le aziende che operano su scala nazionale e internazionale (La Doria è anche quotata in Borsa), e che potrebbero avere effetti dannosi anche sul livello occupazionale. In attesa dell’udienza del 15 marzo, l’assessore al bilancio, Giacomo Sorrentino, fa alcune precisazioni. «Quando abbiamo scritto queste somme in bilancio – spiega – le abbiamo considerate per la metà dell’accertato. Quindi ci siamo cautelati e siamo stati, come sempre, prudenti». Maria Paola Iovino