Francesco Rossi – Sarà reso ufficiale oggi il dispositivo della sentenza del Consiglio di Stato sul rinnovo delle votazioni amministrative nel seggio 15 ad Angri per presunte irregolarità, che potrebbe confermare temporaneamente la sospensiva con il regolare proseguimento dell'attività amministrativa.
Ed intanto, il candidato al consiglio comunale che ha causato il terremoto politico in atto, Annarumma, protocolla un ricorso al Prefetto di Salerno, al presidente del consiglio comunale ed al segretario del Comune di Angri, chiedendo l'incompatibilità del sindaco Mauri.
Giornata movimentata per lo scacchiere politico cittadino, quella di ieri, scandita da frequenti contatti telefonici nel tentativo di carpire notizie sulla discussione presso la camera di consiglio sul «caso Angri», dopo che lo scorso 31 gennaio era stato accolto il ricorso di Pasquale Annarumma, primo dei non eletti in una lista civica collegata al candidato sindaco Antonio Squillante, con il quale veniva di fatto annullato il verbale di proclamazione degli eletti del 21 Aprile 2010 ed ordinato contestualmente il rinnovo delle operazioni di voto nella sezione numero 15 di via Lazio, nel popoloso rione Alfano.
Alla sentenza del tribunale amministrativo regionale si era prontamente opposto il sindaco Pasquale Mauri, che l'11 febbraio otteneva la sospensiva da parte del Consiglio di Stato con decreto n. 630/2011. Ieri sera, la seduta del Consiglio di Stato si era conclusa, ma il dispositivo non era ancora stato reso noto.
Tra le ipotesi più accreditate dell'ultima ora, circola con insistenza quella della conferma della sospensiva «nel pubblico interesse della città» per non creare una situazione di stallo dal punto di vista amministrativo, in attesa di pronunciarsi definitivamente nel giro dei prossimi quattro mesi. Qualora fosse realmente questo il contenuto del dispositivo, sarebbe salva anche la convocazione del consiglio comunale di venerdì prossimo.
Sempre Annarumma, però, che ha mancato l'elezione in consiglio per soli 4 voti e da cui è partito il ricorso per presunte irregolarità che si sarebbero verificate nell'ormai famoso seggio numero 15, ha protocollato in data 21 marzo un ricorso avente come destinatari il Prefetto di Salerno, il presidente del consiglio comunale ed il segretario del Comune di Angri, chiedendo «…. alla luce degli ultimi accadimenti – l'incompatibilità del sindaco Mauri.
Premesso che Pasquale Mauri ha proposto appello innanzi al Consiglio di Stato…sebbene l'epigrafe del citato atto d'appello non rechi indicazione della veste (cittadino elettore o sindaco del Comune) in cui Mauri ha impugnato la sentenza. considerato che è di solare evidenza che l'interesse fatto valere da Mauri – per testuale ammissione – è relativo alla conservazione della carica di sindaco nella cui veste ha proposto l'azione giudiziaria – secondo Annarumma – conseguentemente la lite pendente tra il Comune di Angri (evocato in giudizio) e l'attuale sindaco Mauri ha causato l'incompatibilità sopravvenuta di questi con la carica ricoperta. Alla luce di ciò, l'appello non è stato proposto nella qualità di cittadino elettore, bensì nella espressa qualità di sindaco». Francesco Rossi