I tempi potrebbero essere ormai maturi per dar vita a una rimodulazione della giunta comunale con una nuova distribuzione delle deleghe e qualche variazione nell’assetto di governo che dovrebbe zittire il dissenso di qualche consigliere comunale che mastica amaro.
Le dimissioni di Caterina Barba e la sentenza del Tar hanno rallentato la macchina amministrativa ferma ai box e con evidenti difficoltà nella messa in opera del programma amministrativo tracciato dalla maggioranza di governo. Un latente malumore serpeggia tra la compagine che sostiene il governatore doriano che se non altro è stato abile a frantumare il gruppo di dissidenti elargendo deleghe e incarichi.
Tuttavia, la squadra di governo pare pronta ad accogliere nuovi arrivi. Mauri deve assegnare ancora alcune deleghe che appartenevano all’assessore Barba e sul tavolo delle trattative potrebbero finire anche altri assessori. Annamaria Russo, attuale reggente del settore politiche sociali, potrebbe migrare verso il settore pubblica istruzione, lasciando la guida dei servizi sociali a un esponente vicino al consigliere comunale Emilio Testa.
A rischiare l’esonero sarebbe Salvatore Giordano, assessore al contenzioso, cui è stato assegnato l’ingrato compito di dipanare la vicenda relativa ai canoni idrici ancora in attesa di una soluzione definitiva. Gianfranco D’Antonio, Giacomo Sorrentino e Peppe Mascolo resterebbero saldamente a ricoprire gli assessorati di competenza.
Il valzer di poltrone dipenderà molto anche dall’esito del ricorso inoltrato dal primo cittadino al consiglio di stato avverso la sentenza del Tar che ha imposto di andare nuovamente al voto nella sezione numero quindici. L’annosa vicenda ha destabilizzato gli equilibri nell’ambiente politico.
In caso di ritorno alle urne a rischiare sarebbero diversi consiglieri, tra tutti Bonaventura Manzo e Alfonso Conte, subentrati rispettivamente agli assessori Gianfranco D’Antonio e Giacomo Sorrentino.
Discorso a parte per Marcello Ferrara che come candidato sindaco rischierebbe qualora la sua coalizione non confermasse il margine di vantaggio sulla compagine capeggiata da Cosimo Ferraioli.
Lo scarto tra le parti è di trentuno voti, e se la bilancia dovesse pendere per il gruppo di centro sinistra, nel civico consesso potrebbe entrare Giuseppe La Mura del partito democratico. C’è fermento anche in seno alle compagini politiche, Lello Alfano dovrebbe andare a ricoprire l’incarico di segretario dell’Udc, anche in casa Pdl è in programma un cambio al vertice del coordinamento cittadino.