«L’amministrazione Ferraioli, ormai agli sgoccioli, ha piazzato l’ultimo colpo basso ai danni della città: una variante normativa al PUC che sa tanto di favore confezionato su misura per qualcuno». Si apre così la dura presa di posizione di Eugenio Lato che arriva a pochi mesi dalla conclusione del mandato del sindaco Cosimo Ferraioli.
Parole che non lasciano spazio a interpretazioni e che puntano il dito contro quella che viene definita una scelta pianificata non nell’interesse collettivo, ma per rispondere a logiche personalistiche: «Non è una novità, purtroppo. È lo stesso metodo che mi portò, nel 2015, a rompere con quella maggioranza: l’approvazione di un Piano Urbanistico Comunale scritto per servire interessi privati, non il futuro di Angri. Un atto vile, che non potevo accettare. Da allora ho scelto la coerenza e l’opposizione» ha scritto l’espoonente di “Fronte Civile – Satay Angri”.
L’accusa prosegue tracciando un bilancio fortemente critico della gestione urbanistica dell’ultimo decennio: «In questi anni sono stato l’unico, e sottolineo l’unico, a denunciare con chiarezza questa vergogna. Cemento ovunque, zero visione, zero tutela per le periferie, zero rispetto per la tenuta idrogeologica e sismica del territorio».
Al centro delle critiche c’è la recente variante al Piano Urbanistico Comunale, giudicata una “toppa peggiore del buco”: «Invece di rimediare, rilanciano, con una variante che puzza di premi elettorali e vecchi favori da ricambiare».
Il messaggio si conclude con un appello accorato di Lato a cambiare rotta: «Angri merita una pianificazione seria non il solito manuale Cencelli delle lottizzazioni. Il cambiamento passa dalla verità. E la verità, anche quando fa male, va detta».