Si svolgerà il prossimo diciannove ottobre 2022 l’udienza preliminare che vede imputate diciannove persone raggiunte dalla richiesta di rinvio a giudizio per il giro di furti e rivendite illecite a danno della Farmacia Sparano di Angri, con una contestazione di associazione finalizzata e una serie di reati fine.
In particolare, il pm Anna Chiara Fasano, titolare del fascicolo partito da una serie di esposti, ha chiesto il processo per Celeste Orlando, Salvatore Auletta, Giancarlo Cascone, Maria Donnarumma, Antonietta Celentano, Valentina Celentano, Alba Pia Rosato, Patrizia Alfano, Marina Smaldone, Michelina Trezza, Antonietta Attianese, Sofia Savarese, Antonio Orlando, Rosa Federico, Maria Nobile Novi, Rosa Ambrosio, Maria Luisa D’Antonio, Giovanni Del Pezzo e Anna Elena Mainardi.
Dal momento della ricezione dell’avviso, le persone interessate hanno venti giorni di tempo per presentare richiesta di interrogatorio o per depositare memorie difensive. Nei giorni precedenti, a margine del filone principale, con uno stralcio legato all’istanza presentata, il gip del tribunale di Nocera Inferiore aveva rigettato la richiesta di patteggiamento presentata da Maria Donnarumma e Antonietta Celentano, altre due imputate coinvolte nell’indagine, due posizioni ritenute preminenti, coinvolte nell’inchiesta.
Il lavoro degli inquirenti aveva ricostruito il giro di commercio di farmaci e altri prodotti gestito dai dipendenti a danno della farmacia Sparano, con accuse contestate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla rivendita illecita: l’istanza presentata dalle due indagate dopo la fase cautelare è stata bocciata dal giudice per le indagini preliminari Simone De Martino, con l’ordinanza di rigetto partita dall’esclusione delle attenuanti generiche, per il quale è insufficiente l’incensuratezza delle due indagate, e il cuore della ricostruzione concentrata sul comportamento «non neutro e non positivo processualmente», con il silenzio davanti agli interrogatori di garanzia, «con più effetti premiali calcolati nella proposta difensiva e assenza di un risarcimento del danno alla parte lesa».
La questione era stata rappresentata, contro le argomentazioni delle indagate nella proposta di pena concordata, dal legale dei titolari della farmacia angrese, avvocato Adriano Cafiero, in una nota depositata all’attenzione del gip.
Lo stesso legale rappresentava fin dall’inizio il meccanismo illecito concretizzato a danno dei proprietari della farmacia, con una caduta verticale degli utili e una serie di difficoltà economico finanziarie evidenti, ricollegate ad una voragine provocata dagli ammanchi sistematici. Il meccanismo di furti era stato ricostruito lungo mesi d’inchiesta, fino all’emissione di cinque misure cautelari eseguite dai carabinieri, col coordinamento del pm Anna Chiara Fasano e del procuratore capo Antonio Centore, individuando il sistema illecito e in particolare, la dipendente addetta alle vendite, Celeste Orlando, di
Angri, in grado per le accuse di gestire e maneggiare direttamente i farmaci, organizzando così gli affari con un collaudato modus illecito in grado di contare sulle complicità di alcune clienti, facendo uscire dai locali farmaci costosi, con un iter illecito divenuto una prassi.
A carico degli indagati pesano intercettazioni, riscontri e in particolare dei video, con i frames allegati alla informativa degli uomini della polizia giudiziaria. La posizione delle due indagate Celentano e Donnarumma, a questo punto, potrebbe essere riaccorpata al filone principale d’inchiesta. (fonte “La Città” autore Alfonso Tramontano Guerritore)