Il fiato sul collo degli amministratori di Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara, e una approssimativa gestione delle procedure rischiano concretamente di estromettere il Comune doriano da un finanziamento della Regione Campania.
Le risorse, derivanti dall’assegnazione del Fondo Nazionale per il Sistema Integrato di Educazione e Formazione (Fondi Miur) anno 2018, sono state assegnate all’ambito S01 del Piano di Zona per un importo totale di quattrocentomila euro, di cui novantamila euro da riconoscere all’ente di via Crocifisso, rispetto ai duecentotrenta mila euro attribuiti all’amministrazione santegidiese che già lo scorso febbraio aveva presentato la necessaria certificazione progettuale per attingere ai fondi.
Un copioso finanziamento rivolto alla riqualificazione strutturale di complessi che ospitano le attività della scuola dell’infanzia e la possibilità di intercettare quei fondi utili per contribuire al pagamento delle rette dei bambini appartenenti a nucleo familiari meno abbienti.
Gli atti risalgono al diciannove febbraio, il Comune angrese nella circostanza era rappresentato dall’ex assessore alle politiche sociali Maria D’Aniello, con una deliberazione del Piano di Zona che ratifica la ripartizione dei quattrocentomila euro tra i comuni di Angri, Corbara e Sant’Egidio del Monte Albino.
Nel corso degli ultimi otto mesi l’amministrazione guidata da Cosimo Ferraioli prima e successivamente nel periodo di gestione prefettizia non hanno attivato “le corrette procedure di acquisto/affidamento” e ad oggi non risultano documenti trasmessi all’ufficio di Piano ne tanto meno “la documentazione utile per la rendicontazione, inclusi gli atti di liquidazione”.
Una disattenzione che consentirà alle confinanti amministrazioni di Sant’Egidio del Monte Albino e di Corbara di dividersi la somma destinata in precedenza all’ente angrese.
L’ennesima beffa per la comunità angrese figlia di una leggerezza attribuibile sia alla parte politica che ha governato la città fino allo scorso dodici luglio ma anche ai funzionari che hanno gestito il comparto delle politiche sociali nei mesi passati.
Una superficialità amministrativa e politica che si aggiunge alla imbarazzante vicenda relativa alla mancata presentazione della rendicontazione per incassare la somma necessaria per far proseguire le attività all’asilo comunale “Il nido di Sara” che rischia di chiudere i battenti il prossimo trenta novembre.
Un’ipotesi che il commissario straordinario Alessandro Valeri vorrebbe scongiurare attraverso un piano di verifiche condotto dal nuovo responsabile dell’unità operativa complessa delle politiche sociali Emilio D’Antuono che nelle prossime settimane incontrerà i responsabili del Piano di Zona per esaminare se esistono margini in grado di evitare la chiusura della struttura collocata nella zona pedemontana della città.
A breve è atteso anche il bando di gara per la gestione dell’asilo nido comunale “Giovanni Paolo II” attualmente gestito dalla Sol.Co.Agro fino al prossimo quindici novembre.