Scriviamo questa lettera per manifestare il nostro entusiasmo e la nostra preoccupazione per la mobilitazione contro le luci bianche nel centro storico di Angri. Un’iniziativa che ha costretto l’amministrazione comunale ad intervenire per cambiare il colore che stavano assumendo le strade più frequentate del nostro paese.
Siamo felici perché si riscopre un senso estetico che credevamo ormai perso. Auspichiamo infatti che si stia studiando anche un piano per la regolamentazione delle insegne luminose dei locali commerciali, la cui maggioranza non si addice al contesto storico e architettonico della città.
Siamo ottimisti perché la sporcizia delle strade, lo spaccio di droga, il consumo di superalcolici da parte di minorenni, il disturbo della quiete pubblica, gli odori molesti e i parcheggi selvaggi, attività tutte denunciate più volte in questi anni, saranno visibili sotto una luce migliore, più calda.
Siamo entusiasti perché la velocità con cui si è intervenuti fa inequivocabilmente capire che non esiste un’amministrazione immobile. Piuttosto ne esiste una, la solita, che è complice e distratta da ben altri interessi. Come ad esempio il lavoro di amici e parenti: che siano essi musicisti, fabbri o elettricisti.
Ma la verità è che siamo estremamente preoccupati ed esasperati di fronte all’assenza di controllo del territorio. Per i nostri governanti che sottovalutano l’emergenza lavorativa che dilaga. Per il lassismo di una comunità che non offre ai giovani di questa terra (di qualsiasi paese e Forum) prospettive diverse dal consumo di spinelli ed alcolici. Tutti problemi meno importanti del colore della luce dei lampioni.
Siamo oltremodo indignati per quegli imprenditori (alcuni anche con precedenti penali) che a parole difendono la legalità e la cultura, e che nei fatti compiono abusi, sfruttano lavoratori, esercitano attività illegali, mettono a rischio l’incolumità dei loro stessi clienti. Questi individui tolgono diritti alle persone oneste, e rivendicano con arroganza e violenza un ruolo sempre più importante in questa società, sulla base dei soldi che guadagnano.
Siamo furiosi infine nei confronti di certi “eletti” e delle forze dell’ordine poco “vigili”, che pensano di poter risolvere il disagio di decine di famiglie consigliando ai più deboli di vendere le loro case, di andarsene. Sanciscono il fallimento dello Stato.
Quando si farà luce su tutto questo?
Christian De Vivo
Comitato Centro Storico di Angri”