Cimitero comunale, per ora non parte il project financing. E’ quanto si apprende da una delibera di giunta avente ad oggetto la sua riqualificazione, l’ampliamento e la gestione. A mancare secondo gli uffici finanziari del Comune l’elemento dell’economicità delle opere per i cittadini una volta ultimate. Sullo sfondo la necessità di realizzare numerosi loculi da cedere poi in concessione ai richiedenti. Senza dubbio un affare lucroso. Affinchè i lavori possano concretamente essere affidati l’amministrazione necessita di una proposta integrativa che vada cioè a completare quelle già in suo possesso.
L’obiettivo è in ogni caso affidare gli interventi previsti ad una società privata. Da anni la questione riguardante la necessità di un ammordenamento del camposanto è sul tappeto. In questo caso l’amministrazione guidata dal sindaco Cosimo Ferraioli ha pensato di realizzare le opere attraverso una forma di partenariato pubblico-privato. Due le proposte pervenute al protocollo dell’Ente per l’ottenimento della concessione dei lavori quella della Edil Vispin con sede a Napoli e quella della Lumir con sede a Sant’Antonio Abate, ritenuta meritevole di accoglimento sebbene ancora carente nella parte che attiene l’aspetto finanziario.
“Dalla relazione tecnico-illustrativa si evince che le due proposte, anche se non complete, presentano le caratteristiche dell’astratta fattibilità dal punto di vista tecnico” sebbene “l’analisi delle proposte è intesa non già alla scelta della migliore offerta sulla base di criteri tecnici ed economici preordinati ma alla valutazione di un interesse pubblico che giustifichi l’accoglimento della proposta formulata”. In sostanza non basta la sola correttezza tecnica ma anche l’interesse generale, aspetto evidentemente mancante.
Da qui l’accoglimento con riserva della proposta avanzata dalla società abatese con il conseguente momentaneo blocco dell’affidamento delle opere mancando il requisito del “pubblico interesse per l’impatto delle tariffe sul territorio comunale in quanto l’imposizione tributaria sul territorio subirebbe un incremento notevole, ma anche per l’assenza dell’espresso e specifico fabbisogno dell’Ente in merito ai servizi cimiteriali tali da consentire valutazioni in merito all’efficacia e all’economicità dell’intervento”, è scritto.
Tutto rinviato a data da destinarsi, sebbene la strada del poject financing pare ormai tracciata visto l’indirizzo amministrativo impresso dall’attuale compagine. Intanto, per restare in tema da notare che le cremazioni sono passate dalle 40 del 2014 alle 87 del 2016, con una flessione nel 2015.
Un dato che induce a riflettere circa i cambiamenti culturali in atto tra la popolazione residente. Una opzione utile proprio per far fronte ai problemi di spazio all’interno del camposanto che di anno in anno cresce subendo continui, invasivi e costosi interventi edilizi.
Di contro sono diminuite del cinquanta per cento le tumulazioni, ovvero la deposizione dei cadaveri all’interno delle cellette ossario: 28 nel 2014 e 14 nel 2016.
Ciò anche a causa delle lungaggini burocratiche e dei costi elevati da sostenere da parte dei cittadini interessati all’acquisto della concessione. Pippo Della Corte