Buche, strade dissestate, marciapiedi rotti, tombini divelti: il Comune dovrà sborsare poco più di 30mila euro per debiti fuori bilancio. E’ quanto si apprende da alcune recenti delibere di consiglio comunale che hanno formalmente recepito quanto sentenziato da diversi giudici di pace presso il Tribunale di Niocera Inferiore. Quella dei costi sopravvenuti alla gestione ordinaria è una vicenda che ha sempre caratterizzato la gestione del Municipio, un aspetto va precisato comune con altri Enti locali. I debiti fuori bilancio esulano, infatti, da una specifica previsione di bilancio e sussistono pur in assenza di uno specifico impegno contabile.
A regolare la materia è anche l’art.194 del TUEL n.267/2000 che individua i debiti fuori bilancio in alcune casistiche nelle quali sembra rientrare anche il Comune: sentenze esecutive, copertura di disavanzi di consorzi e aziende speciali o istituzioni, procedure espropriative o di occupazione di urgenza per opere di pubblica utilità. Gli utlimi casi hanno come sfondo la cattiva manutenzione di strade, marciapiedi, grate dell’acqua piovana e la scarsa illuminazione. Aspetti che hanno attinenza con la gestione ordinaria della città che quando trascurata può causare effetti indotti non irrilevanti per la casse comunali.
Da qui il risarcimento danni avanzato dai cittadini a seguito di sinistri occorsi proprio percorrendo a piedi, in bici, in moto, oppure in auto le arterie cittadine. I giudici alla luce delle prove testimoniali, fotografiche e in alcuni casi dei referti medici hanno condannato la parte pubblica venendo incontro ai ricorrenti che solo dopo molti anni dall’accaduto potranno godere del risarcimento danni.
Le sentenze sono riferite a fatti avvenuti anni fa ma che hanno trovato una propria definizione in sede giuridica solo di recente. Da qui l’approvazione dei debiti fuori bilancio a cui seguiranno i necessari mandati di pagamento a favore dei beneficiari al fine di saldare le pendenze. Le somme sono comprensive anche degli onorari degli avvocati, delle spese di lite, dell’Iva e di eventuali interessi maturati. Il Comune, quindi, è stato ancora una volta dichiarato parte soccombente in numerosi procedimenti.
Restando in tema nel recente passato Palazzo di Città ha dovuto affrontare situazioni economicamente ben più gravose. Da ricordare i circa 500mila euro a favore della Banca della Campania, tesoreria comunale, quale restituzione degli importi frutto dei pignoramenti avviati nel periodo 2006-2011 sul conto corrente dell’istituto di credito quale terzo pignorato. Altro caso eclatante le centinaia di migliaia di euro a favore di alcuni avvocati per onorari mai pagati per costituzioni in giudizio a favore del Comune a partire dagli anni Ottanta e Novanta, oppure le decine di migliaia di euro versate al Consorzio Ortofrutticolo e ad Eco Ambiente Salerno ed infine gli esborsi milionari pagati con anni di ritardo per gli espropri finalizzati all’edificazione di alloggi popolari.
Una situazione complessiva che con il tempo è andata lentamente normalizzandosi ma che vede ancora alcune vicende in corso di definizione. Pippo Della Corte