164 contribuenti che riceveranno gli avvisi di accertamento con riguardo alla Tarsu/Tari con riferimento alle annualità 2012, 2013 e 2014. E’ quanto disposto dal settore entrate guidato da Giovannella Melucci in merito alla Tassa rifiuti solidi urbani. L’importo che Palzzo di Città intende incassare è pari 164mila960 euro. Non una cifra esorbitante ma a quanto pare sfuggita durante i precedenti controlli. Da qui l’invio delle richieste ai cittadini che secondo i dati in possesso del Municipio avrebbero omesso il pagamento o prodotto dichiarazioni infedeli. Una mini stangata che riguarda residenze, attività commerciali, artigianali, studi professionali. Ciò in quanto “gli Enti locali per i tributi di propria competenza provvedono alla rettifica o all’accertamento d’ufficio delle infedeli ed omesse dichiarazioni notificando al contribuente apposito invito motivato entro il trentuno dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione doveva essere presentata”, è scritto nell’atto. Senza dubbio tra gli ultimi provvedimenti dell’anno in corso a chiusura di un’attività di rendicontazione interna che ha fatto emergere questo scostamento. E’, infatti, ancora scritto che “l’ufficio entrate sulla base dei controlli effettuati incrociando le informazioni provenienti dalle diverse banche dati in possesso ha elaborato 164 avvisi di accertamento per omessa o infedele denuncia con decorrenza dall’anno 2012 e sino all’annualità 2014 con le relative sanzioni con importo ridotto per i contribuenti che effettuano il pagamento entro i sessanta giorni successivi alla notifica del provvedimento e i relativi interessi come da elenchi agli atti dell’ufficio”. Una situazione che senza dubbio indurrà i destinatari degli avvisi a proporre eventuali istanze di riesame e ricorsi al fine di far annullare o rettificare quanto elaborato dagli uffici comunali. In assenza di reclamo gli avvisi di accertamento potranno però diventare definitivi rappresentando per l’Ente un credito certo da esigere. Palazzo di Città, visti anche i richiami ricevuti nel recente passato da parte della sezione regionale della Corte dei Conti, non intende mollare la presa. Da qui la stretta sui presunti evasori che a quanto pare difficilmente riescono a sfuggire ai controlli messi in campo. E’ chiaro che coloro che hanno già versato il dovuto, oppure che ritengono errati gli avvisi del Municipio potranno produrre ricorsi motivati al fine di far annullare gli atti inviati. Non è la prima volta che il Municipio, anche se con qualche anno di ritardo rispetto all’anno d’imposta del tributo, sollecita il pagamento degli arretrati a seguito di verifiche interne. E’ già successo per l’Imu e per le sanzioni elevate per violazione al Codice della Strada.