Lavori abusivi in zona Casalanario con l’intento di realizzare un canale in corrispondenza dell’impluvio naturale del territorio pedemontanto. Opere fai da te con lo scopo di arginare e far defluire le acque piovane all’interno dell’escavo in costruzione. E’ quanto riscontarto dagli impiegati dell’ufficio tecnico e dagli agenti della polizia locale a seguito di un sopralluogo.
In sostanza, due coniugi residenti del luogo e proprietari di un fondo stavano compiendo alcune opere per realizzare un canale al fine di convogliare eventuali fanghi causati dalla pioggia senza, però, alcuna approvazione da parte degli Enti preposti e senza alcuna relazione tecnica che ne avvalorasse la bontà.
Da qui l’ordinanza di immediata sospensione delle opere con la necessità del ripristino dello stato dei luoghi. Una scelta senza dubbio insolita da prte dei due cittadini proprietari di un’area agricola, i quali hanno ben pensato di agire in maniera autonoma sebbene affrontando un intervento delicato con risvolti su aspetti morfologici e ambientali anche alla luce dei recenti fenomeni alluvionali. Una situazione che secondo il primo cittadino Cosimo Ferraioli “rappresenta un pericolo per la pubblica e privata incolumità in considerazione che l’intervento posto in essere non è supportato da alcuna valutazione tecnica e che potrebbe addirittura aggravare le già precarie condizioni geomorfologiche dei luoghi”, come scritto nel corpo dell’ordinanza.
Ora, i due coniugi dovranno “provvedere immediatamente al ripristino dello stato dei luoghi ovvero alle opere necessarie per adeguare l’intervento eseguito ad apposto progetto da redigere da parte di tecnici abilitati ad horas sul quale saranno richiesti i preventivi pareri e/o autorizzazioni da parte del Genio Civile della Regione Campania e del Consorzio di Bonifica”, è ancora riportato.
Una situazione paradossale figlia probabilmente della paura avuta agli inizi di novembre quando il rione Casalanario si è visto inondato da fango e detriti. Da evidenziare che a partire dagli anni Ottanta quell’area pedemontana è stata massicciamente edificata. Numerose le costruzioni abusive, successivamente amministrativamente condonate, che sono state edificate lungo un perimetro dove fino agli anni Settanta esistevano soltanto modesti rifugi montani e qualche casa colonica. Ora la presenza di decine di ville private fa da cornice ad una situazione molto delicata figlia della decennale incuria del territorio, a cui si sono aggiunti gli incendi boschivi della scorsa estate. Da qui la preoccupazione diffusa che ha richiamato le attenzioni del sindaco a seguito di un incontro in Prefettura ha dichiarato “A fine estate abbiamo fatto una ricognizione nell’area soggetta alle fiamme e abbiamo verificato un livellamento della montagna che potrebbe causare delle frane riversando sul nostro comune detriti e fango. Abbiamo chiesto l’intervento immediato di Provincia e Consorzio e, insieme agli altri comuni della fascia pedemontana, stiamo sollecitando operazioni di pulizia e bonifica nell’area”.
Pippo Della Corte