di JeanFranck Parlati – Il campionato 86/87 fu una data da ricordare per festeggiare il suo primo storico scudetto, gli azzurri trionfano con un 1° posto, 42 punti e diventando Campioni d’Italia.
Il trionfo arrivò a 61 anni dalla sua nascita, il Napoli manda in visibilio non solo la città partenopea, ma anche i sostenitori sparsi ovunque nel mondo, grazie anche alle gesta del formidabile e fantasista “Pibe de oro” Diego Armando Maradona.
Quegli attimi, l’emozione di un calciatore della primavera, un sogno che si avverava, ebbe solo poche occasioni giocando alcune gare di Coppa Italia e spesso veniva aggregato negli allenamenti della prima squadra.
Quel ragazzo era Vincenzo Minopoli, poche ore fa è giunta la notizia della sua dipartita.
Minopoli 50 enne, classe 1967, ha vestito la maglia azzurra nell’anno del primo tricolore del Napoli, per poi passare nelle fila dei Grigirossi nel campionato 1988/89.
Proprio nel campionato 1988/89, l’Angri per un soffio sfiorò la C, battendo in casa l’Adelaide Nicastro nel girone M, e proprio grazie a Minopoli che realizzò dal dischetto la rete decisiva per la società del cavallino.
Ma l’avventura dell’ Angri non tarda ad arrestare il cammino, esce sconfitta ad Acerra e pareggia poi con l’ Ebolitana, sogno sfumato.
Era la cordata dei Presidenti Cavallaro- Visciano e di mister Schettino, la rosa composta da Aniello Garofano, Antonio Rumolo, Peppe Romano, Pippo Contino, Patrizio Machille, Bruno Govetto e tanti altri.
Minopoli, nel campionato che disputò ad Angri, insieme al bomber Machille formarono un attacco formidabile.
Negli anni ottanta e novanta, Enzo ha vestito oltre la maglia del Napoli, dell’ Angri, Juve Stabia, Puteolana e Frattese, dopo l’addio al calcio conseguì alla licenza di allenatore per dedicarsi ai ragazzini.
Fonte tratta : storia dell’U.S. Angri 1927