Crisi politica, settimana di passione per Pasquale Aliberti, che, per restare al timone della città ha bisogno di trovare il tredicesimo voto. C’è chi parla di Roberto Barchiesi, assente all’ultimo consiglio comunale, pronto a sostenere il primo cittadino nell’assise di giovedì 16.
Ma il consigliere comunale smentisce e chiarisce la sua posizione: “Non è vero che Giancarlo Fele, amico e persona che stimo, mi ha convinto a cambiare la mia posizione. Sono convinto, da consigliere di maggioranza, che questa amministrazione abbia bisogno di una scossa positiva, con i fatti, nell’interesse della città. Attendo di sentire quanto si dirà nel prossimo Consiglio Comunale,contestualmente ai fatti che si produrranno prima del suo svolgimento. Ribadisco con forza che non ho nessun nome da sponsorizzare,e nessuna posizione da pretendere. Io sono interessato ad una svolta reale, non ad una semplice ridistribuzione di poltrone che la città”.
Indiscrezioni sostengono che il consigliere Bruno Pagano abbia deciso di distaccarsi dal gruppo Identità Scafatese, ma il capogruppo Stefano Cirillo precisa: “A coloro che hanno provato a dividerci insinuando il dubbio tra noi rispondiamo che Identità Scafatese resta compatta e, soprattutto, ferma sulle proprie posizioni. Ribadiamo, a costo di essere ripetitivi, che prendiamo categoricamente le distanze dalla maggioranza restando indipendenti e ci riserviamo di valutare le situazioni politiche che si presenteranno in futuro con la massima libertà e secondo la nostra coscienza, appoggiando o meno le scelte dell’amministrazione. Riguardo al voto al bilancio la nostra posizione è chiara: voteremo il bilancio solo se entro il 16 giugno verranno accolte parte delle nostre proposte e cioè azzeramento totale del cda dell’Acse e indicazione di successiva nomina, rimodulazione della giunta con riduzione di un membro per l’intero anno di gestione ovvero fino al prossimo bilancio, eliminazione delle deleghe ai consiglieri con redistribuzione in capo agli assessori per almeno un anno, riduzione compensi di assessori, sindaco e presidente consiglio del 30% fino a fine mandato”.