Rientra la protesta dei lavoratori. Martedì atteso incontro in Regione con il vice di De Luca, Fulvio Bonavitacola.
I sindacati: “Ottimo risultato per il momento”. Gori: “Nessun sacrificio economico ma pieno riconoscimento di competenze e anzianità ai lavoratori”. Più di ventiquattro ore sul silos del depuratore di via Ferraris per chiedere alla Gori di non attuare il contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act.
Così i lavoratori della Termomeccanica, che saranno assunti da Gori entro fine mese, hanno deciso di protestare per dire “no” al contratto a tutele crescenti. Ma l’amministratore delegato di Gori, Claudio Cosentino, precisa: “Nonostante i numerosi incontri svolti in questi mesi – dichiara Claudio Cosentino, amministratore delegato di GORI – ci sorprende come ancora oggi non ci sia corretta informazione sulla proposta della nostra azienda per i lavoratori dell’impianto di Scafati.
Proposta che prevede innanzitutto un contratto a tempo indeterminato, sebbene GORI non abbia alcun obbligo normativo in tal senso. GORI ha assicurato il passaggio al vigente contratto nazionale gas-acqua senza chiedere ai lavoratori alcun sacrificio economico, ma garantendo loro il riconoscimento delle competenze e dell’anzianità lavorative acquisite negli anni di servizio”.