Aumento esponenziale di accessi per il pronto soccorso dell’Umberto I che con il passare dei giorni registra un incremento considerevole di casi da sottoporre al controllo del personale che opera presso il rinnovato reparto. “Gli interventi garantiti dal personale sono in crescita rispetto ai numeri dell’anno scorso – puntualizza il direttore sanitario Maurizio D’Ambrosio – con oltre 75.000 interventi assicurati che si traducono in un aumento di circa il 20% rispetto all’anno 2010”. Il nosocomio nocerino rappresenta un centro all’avanguardia per dotazioni e professionalità, nel corso degli anni con il crescente aumento dei servizi da offrire alla popolazione dell’agro, è divenuto punto di riferimento per gli interventi e l’assistenza.
A far lievitare i dati del nosocomio nocerino ha contribuito la chiusura del pronto soccorso del “Mauro Scarlato” di Scafati. “Sicuramente come ospedale – spiega D’Ambrosio – abbiamo caratteristiche diverse rispetto agli altri poli sanitari distribuiti sul territorio. L’Umberto I con la sua organizzazione strutturale ha dimostrato di poter assorbire, in questa fase, l’elevato numero di pazienti che raggiungono l’impianto a seguito della chiusura del presidio di Scafati”.
L’accrescimento imponente di accessi non scalfisce la quiete del massimo dirigente. “Riusciamo a garantire la copertura di tutte le postazioni del pronto soccorso grazie all’impegno di tre medici per ogni turno e alla presenza di personale infermieristico qualificato che riesce a soddisfare il gran numero di richieste che arrivano dall’utenza”. Il presidio nocerino ormai è divenuto punto di approdo anche per numerosi cittadini che provengono dal napoletano.
“Nei registri – sottolinea Maurizio D’Ambrosio – sono elencati i significativi accessi per persone che arrivano da Torre Annunziata, Castellamare di Stabia ma soprattutto dalla zone vesuviane, nel 2011 abbiamo registrato 18.000 interventi da codice bianco, ovvero, di casi che potrebbero essere risolti grazie all’intervento dei medici di famiglia o del 118 contribuendo così ad alleggerire il lavoro del personale”. Dal quartier generale del nosocomio nocerino parte l’invito a non raggiungere l’ospedale con mezzi propri. “Esortiamo i cittadini a servirsi del centro operativo del 118 – chiosa D’Ambrosio – perché oltre ad essere garantiti sulla sicurezza del trasporto c’è la possibilità di una assistenza qualificata e continuativa per l’intero percorso”.
L’onda anomala di ingressi ha però contribuito a far insorgere il personale medico e gli infermieri che operano al pronto soccorso. “Lavorare in questo settore è come stare in trincea – commentano all’unisono – poiché oltre all’aumento di lavoro che produce lunghe attese per i pazienti, spesso siamo oggetto di aggressioni fisiche e verbali da parte di personaggi che arrivano dalle zone del napoletano e pretendono di esseri curati con la massima urgenza molte volte dobbiamo fronteggiare la rabbia e la maleducazione che sfocia in pura violenza senza alcuna salvaguardia”.
All’Umberto I c’è un presidio delle forze dell’ordine che opera per poche ore ma manca un piantone che possa garantire la sicurezza soprattutto negli orari notturni dove con elevata frequenza si annotano casi di intolleranza da parte degli utenti. E intanto, prosegue la crociata delle associazioni del 118 che svolgono attività nell’agro nocerino sarnese che minacciano nuove forme di proteste se il nuovo direttore generale della sanità provinciale, Antonio Squillante, non assumerà, in tempi celeri, decisioni risolutive. “Sappiamo che il nuovo manager si sta impegnando – precisa Rolando Sinopoli del gruppo Castello di Angri – però noi abbiamo degli obblighi economici da fronteggiare e non possiamo aspettare all’infinito”. Luigi D'Antuono