Il gip del tribunale di Nocera Inferiore rigetta la richiesta di misura cautelare presentata dalla procura di Nocera Inferiore per il sindaco di Angri e consigliere provinciale Pasquale Mauri. Il sostituto Roberto Lenza, titolare del fascicolo d’inchiesta, aveva chiesto gli arresti domiciliari per il primo cittadino angrese, esponente dell’Udc, e per Maria Piccoli, rappresentante legale della SOGET s.p.a., indagati per corruzione in concorso.
La vicenda, nata da una denuncia alla procura e proseguita con i riscontri degli uomini della sezione polizia giudiziaria carabinieri guidati dal luogotenente Massimo Santaniello, riguardava l’assunzione a tempo indeterminato del figlio del primo cittadino da parte della Soget, società che si occupa di evasione tributi.
In attesa del deposito dell’Appello, già pronto a partire con destinazione gli uffici tribunale del riesame di Salerno, emerge l’argomentazione del Gip Alfonso Scermino, firmatario del rigetto della misura cautelare, basato sulla buona fede della decisione di Mauri nell’affidare il servizio di riscossione dei tributi tarsu e Ici, a regime di trattativa privata, contro ogni evidenza pubblica, con evidente aggravio di spesa per l’ente e quindi per la cittadinanza.
La decisione del giudice chiama in causa la mancata consapevolezza del sindaco di Angri, che avrebbe assunto un comportamento difforme “di non facile rilevabilità”, non essendo il primo cittadinounesperto di diritto. (atg)