Condono edilizio: 1400 casi da sanare e più di un milione di euro da incassare. Può essere sintetizzato così il quadro prospettato dall’ufficio urbanistica guidato da Vincenzo Ferraioli all’assessorato al ramo retto da Salvatore Giordano. Una situazione che si trascina da diversi anni visto che le pratiche giacenti risalgono alle tre sanatorie del 1985, del 1994 e del 2003.
L’elemento che nel corso del tempo non avrebbe consentito l’evasione delle pratiche sospese è riconducibile al mancato versamento del saldo da parte dei richiedenti dei relativi oneri di urbanizzazione dovuti. Il condono edilizio, infatti, prevede la possibilitá di sanare gli abusi a patto che vengano, però, versate le somme di danaro previste, oltre alla fornitura della documentazione necessaria. In mancanza di ciò, l’iter burocratico si ferma e l’abuso non viene sanato.
Da qui la necessitá di mettere a fuoco la situazione per avere un quadro più chiaro. Quella del mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione è una vicenda vecchia. I cittadini, ricevuto il diniego a poter proseguire nella sanatoria da parte dell’Ente guidato dal sindaco Pasquale Mauri, hanno sessanta giorni di tempo per pagare e novanta giorni di tempo per produrre la documentazione mancante.
Evidentemente coloro che hanno costruito abusivamente non hanno ottemperato agli obblighi previsti. Ecco il prospetto di sintesi. Per quanto riguarda l’anno 1985 risultano essere giacenti 652 procedimenti da concludere e 245mila euro di oneri di urbanizzazione ancora da incassare. Meno grave la situazione relativa al 1994: 371 pratiche da evadere e 71mila850 da incassare. Infine, quella del 2003: 380 procedimenti da concludere e 321mila892 euro da ottenere.
La quota, invece, per i contributi di opere non residenziali ammonta a 382mila230 euro. Il totale, quindi, è pari a poco più di un milione di euro.
Denaro che se incassato, da un lato fornirebbe una boccata d’ossigeno alle casse locali da tempo alle prese con una cronica carenza di liquiditá, dall’altro consentirebbe di sanare abusi edilizi di vecchia data evitando che il rapporto tra utenti e Palazzo di Cittá possa inasprirsi.
Quella dell’abusivismo edilizio è una piaga che riguarda molti altri comuni della zona e anche dell’intera provincia. Nel caso cittadino i procedimenti tesi a sanarli sono stati iniziati, ma non sono stati portati a conclusione in quanto chi ha edificato abusivamente non ha versato il saldo di quanto dovuto. Insomma, per il Comune oltre il danno ambientale anche la beffa economica.
A questo punto la speranza naturalmente è che si possa incidere in modo significativo sul dato. Infatti notoriamente l’Ente ha problemi deficit particolarmente seri. Inevitabilmente questo ha comportato, nel corso degli ultimi anni, un incremento della pressione fiscale che colpisce chi, invece, le tasse le paga. Pippo Della Corte