Restituzione canoni di depurazione: una buona notizia per i contribuenti. Via libera alle istanze di rimborso della parte di tariffa idrica destinata al servizio di depurazione mai reso. E’ il frutto della sentenza della Corte Costituzionale che ha deciso che quando l’impianto non c’è o non funziona, la tariffa idrica non può contemplare anche la parte destinata al servizio di depurazione.
Il Comune dovrá, quindi, restituire 1 milione e 200mila euro circa relativi alla depurazione per "intrinseca irragionevolezza". Una somma ingente che ridurrá ulteriormente la liquiditá dell’ente giá alle prese con cronici problemi finanziari. Denaro giá versato dalle famiglie e che, proprio a seguito della decisione della Suprema Corte, dovrá essere restituito.
Coinvolti circa novemila nuclei familiari che dovranno comprovare di aver effettivamente versato il canone di depurazione per poter avanzare la richiesta di restituzione. Pronti anche i moduli per la domanda disponibili sia presso la casa comunale che sul sito internet alla voce "modulistica".
Un gran lavoro, quindi, da qui a non molto potrebbe riguardare gli uffici comunali preposti invasi da migliaia di istanze di rimborso. Le annualitá indicate sul modulo sono relative alla prima decade degli anni duemila: dal tre ottobre 2000 al dicembre 2010. Gli utenti dovranno corredarle con le ricevute dei bollettini, fornendo anche le generalitá e le coordinate bancarie.
Una situazione non più rinviabile che si è manifestata giá da tempo, considerato che la sentenza risale a tre anni fa. In sostanza è stato stabilito che in quei comuni dove il servizio di depurazione non è reso, oppure dove non sono presenti gli impianti il pagamento non è dovuto.
Cioè, in assenza delle previste prestazioni i contribuenti non sono tenuti a pagare. E’ proprio il caso di Angri dove il servizio non è fornito. Gli incassi giá avvenuti risultano pertanto illegittimi e da restituire.
Un atto dovuto a cui nessuna amministrazione potrá sottrarsi, anche per evitare l’inasprirsi di un potenziale contenzioso che inevitabilmente vedrebbe soccombere la parte pubblica. Una scelta, quindi, ritenuta inevitabile. E una piccola boccata d’ossigeno per i contribuenti. Pippo Della Corte (lacittà)