Il consiglio comunale di Angri ha approvato ieri sera la presa d'atto della relazione programmatica del Piano Urbanistico Comunale, che sarà condiviso con la città attraverso una serie di incontri pubblici con cittadini, tecnici, partiti ed associazioni. Passa dunque la proposta dell'opposizione, con i capigruppo del Pd, Cosimo Ferraioli, e del PdL, Antonio Squillante, di non approvare la relazione «perché non condivisa preliminarmente». «Il Piano Urbanistico Comunale conserverà l'assetto storico della città, valorizzando il patrimonio esistente con il recupero di ampie parti del territorio». Così l'assessore all'urbanistica Salvatore Giordano, ha introdotto in consiglio la relazione programmatica del Puc, prima di illustrare a grandi linee l'intenzione dell'Amministrazione Mauri su questo importante strumento per la città, che sarà redatto con l'apporto di consulenza dei docenti della Facoltà di Architettura dell'Università Federico II di Napoli.
«Il nostro Piano Urbanistico Comunale punta al recupero edilizio ed alla regolamentazione del territorio con particolare attenzione alla viabilità, al verde pubblico ed agli edifici pubblici», spiega Giordano. Che aggiunge: «Puntiamo alla pedonalizzazione ed alla valorizzazione del centro, con la creazione di parcheggi a ridosso dell'area in questione per liberare le strade dal parcheggio delle auto, che abbiamo individuato in via Vicerino, nell'area ex Mcm ed a Fondo Caiazzo». Obiettivo dell'Amministrazione «la valorizzazione delle realtà commerciali, artigianali e del terziario, perché dobbiamo considerare che la realtà angrese è sempre meno a vocazione industriale e sempre più focalizzata su commercio soprattutto al dettaglio e terziario (in particolare artigianato)».
Giordano ha spiegato che le strade su cui si muoverà il Puc saranno «operare con la massima trasparenza e formare un Puc partecipato». E proprio sulla partecipazione si è sviluppato il dibattito in aula successivo alla relazione dell'assessore, con Ferraioli che dai banchi dell'opposizione ha accusato la maggioranza di aver «già stabilito gli indirizzi strategici senza averli prima condiviso con la città, perseguendo in un metodo di cambiamento di rotta soltanto sbandierato».
Ed aggiungendo che «il documento del Puc non ha firma, e contiene a mio avviso delle inesattezze oggettive, come la circostanza che la storia della città sia condizionata dal fiume Sarno che bagna Angri solo per poche centinaia di metri. Inoltre, il documento è privo dei quattro progetti di aree dimesse da parte di altrettanti privati, e degli effetti del Piano Casa sulla modifica dell'assetto urbanistico, mentre non vi è traccia di un Parco urbano per accrescere il polmone verde».
Squillante ha invitato la maggioranza «ad ascoltare i suggerimenti dell'opposizione», mentre il consigliere civico Marcello Ferrara ha accusato Ferraioli di aver mosso i propri rilievi soltanto in aula, e non precedentemente nell'apposita Commissione consiliare Urbanistica e territorio.
Il sindaco, dopo aver puntualizzato che venerdì sera ha abbandonato anzitempo i lavori del consiglio «perché nauseato da qualche consigliere di minoranza che, all'atto della lettura delle relazioni degli assessori non ha partecipato ai lavori, salvo rientrare per illustrare le proprie critiche che a quel punto ho ritenuto opportuno non ascoltare», ha sottolineato la collaborazione alla relazione al Puc da parte della Consulta degli ex sindaci, ed anticipato che già domani si riunirà la commissione dei 25 tecnici che hanno aderito alla Consulta per il Puc.
«Un Puc che contiene assolute novità per la città, come il parametro della famiglia per alloggio, il principio della perequazione e l'incremento della cultura per lo sviluppo del territorio, e sul quale grazie all'accordo con l'Università di Napoli spenderemo soltanto 250mila euro in tre anni a fronte dei 600mila euro inizialmente previsti». E concordato con l'opposizione un lasso di tempo di un mese circa per avviare una serie di incontri in alcuni rioni della città, con associazioni, partiti e semplici cittadini, limitandosi il consiglio alla presa d'atto (e non all'approvazione) del documento. francesco rossi