«Il Piano Urbanistico Comunale conserverà l'assetto storico della città, valorizzando il patrimonio esistente con il recupero di ampie parti del territorio». Così l'assessore all'urbanistica Salvatore Giordano sintetizza l'idea di Piano Urbanistico Comunale che l'Amministrazione comunale di Angri ha illustrato nella relazione programmatica presentata lo scorso 28 marzo in consiglio comunale, ed è ora al vaglio della consulta di tecnici locali, prima della redazione definitiva con l'apporto di consulenza dei docenti della Facoltà di Architettura dell'Università Federico II di Napoli.
«Abbiamo preso in considerazione gli studi preliminari delle precedenti Amministrazioni comunali – spiega Giordano – ai quali abbiamo apportato le modifiche che ritenevamo opportune. Si prospetta un lavoro duro, di cui le basi sono l'elencazione della numerazione civica e l'anagrafe edilizia, che torni utile anche per stanare l'evasione». Parallelamente al Puc, «prosegue il discorso di housing sociale, che prevede un canone calmierato degli alloggi». «Il nostro Piano punta al recupero edilizio dell'esistente (sfruttando ad esempio i cortili come le aree industriali dismesse) ed alla regolamentazione del territorio con particolare attenzione alla viabilità (coinvolgendo anche i comuni limitrofi), al verde pubblico ed agli edifici pubblici».
Poi Giordano entra nel particolare: «Puntiamo alla pedonalizzazione ed alla valorizzazione del centro, con la creazione di parcheggi a ridosso dell'area in questione per liberare le strade dal parcheggio delle auto, che abbiamo individuato in via Vicerino, nell'area ex Mcm ed a Fondo Caiazzo. Grande attenzione è riservata alla rivitalizzazione delle periferie, già investite da lavori di riqualificazione come nel caso del Rione Alfano, e all'implementazione delle strutture alberghiere e recettive, per attrarre i turisti facendo leva sulla nostra posizione geografica di metà strada tra Napoli e Salerno».
Obiettivo dell'Amministrazione, accanto ad un centro privo di automezzi in transito, «la valorizzazione delle realtà commerciali, artigianali e del terziario con la promozione di prodotti di nicchia e di un museo del pomodoro, perché dobbiamo considerare che la realtà angrese è sempre meno a vocazione industriale e sempre più focalizzata su commercio soprattutto al dettaglio e terziario (in particolare artigianato)». fr. rossi