Pippo della Corte – E' attesa la convocazione del prossimo consiglio comunale. Tra i punti all'ordine del giorno l'elezione del nuovo presidente dell'assise. Durante il primo consiglio, svoltosi lo scorso nove maggio, la maggioranza stretta attorno al primo cittadino Pasquale Mauri non aveva trovato i numeri.
Secondo quanto riportato all'interno dello statuto comunale per eleggere il presidente servirà ancora la maggioranza dei tre quarti dei consiglieri: qunidici voti compreso quello del primo cittadino. La maggioranza consiliare targata Udc aveva puntato sul giovane Arturo Sorentino, il più votato in assoluto con 540 preferenze. Sorrentino, in qualità di consigliere anziano, aveva presieduto la riunione. E' da sottolineare che nel caso in cui non dovessero uscire i quindici voti validi il presidente potrà essere eletto durante una terza seduta con la maggioranza assoluta dei voti.
Una possibilità non remota se ci dovesse essere il mancato accordo con le altre forze presenti all'interno dell'assise cittadina. Sullo sfondo anche il rifiuto di Cosimo Ferraioli (Pd). L'ingegnere non aveva inteso accettare l'incarico in base alla proposta formulata dal sindaco: entrare in maggioranza. Una scelta di coerenza da parte del candidato sindaco del centrosinistra che però ha bruscamente rimescolato le carte in tavola.
Occorrerà verificare se il tempo trascorso ha garantito un dialogo più proficuo tra le diverse foze consiliari, oppure se la maggioranza avrà intenzione di proseguire ad oltranza dando vita ad una prova di forza. Il presidente del consiglio comunale è una figura istituzionale di garanzia. Ha il ruolo di rappresentare per intero l'asssise cittadina.
Ciò potrebbe quindi comportare anche la scelta di un esponente dell'opposizione, mentre il vicepresidente non dovrà essere espressione della maggiornza che ha espresso il presidente. Anche in questo caso l'obbiettivo è garantire le forze in campo attraverso un meccanismo di pesi e contrappesi.
Nulla quindi sarebbe stato ancora definito. Si attende, quindi, la convocazione del nuovo consiglio che per statuto dovrà avvenire entro venti giorni dal precedente. Ciò anche per garantire in tempi celeri il funzionamento di tutti gli organi istituzionali. L'eventuale ulteriore ritardo a causa di scelte politiche non condivise si potrebbe riflettere sull'andamento dei lavori.
Spetterà quindi alle "colombe" della maggiroanza tentare di dare vita ad una mediazione con le forze di opposizione per individuare attraverso un metodo condiviso la scelta del prossimo presidente del consiglio. Per restare in tema di politica è da dire che il Pd ha iniziato la campagna per il tesseramento e che è stato costituito il circolo finiano Generazione Italia. Il responsabile è Carmine D'Amaro. (foto: Paolo Novi)