Tutelare il futuro della “Angri Eco Servizi”, messo a repentaglio dalle nuove normative regionali che andranno a disciplinare i servizi nel comparto dell’igiene urbana, è diventato il principio su cui il consiglio comunale della città doriana ha avuto modo di confrontarsi nell’ultima seduta.
La riorganizzazione del ciclo integrato dei rifiuti, voluta dal governo De Luca, rischia di mandare in frantumi il lavoro condotto dalle amministrazioni comunali che si sono avvicendate nel corso di questi anni per tenere in auge l’azienda di via Stabia ritenuta fiore all’occhiello dai differenti governi cittadini che si sono susseguiti alla guida di palazzo di città.
La rimodulazione del ciclo dei rifiuti proposta dall’amministrazione regionale pone seri interrogativi sull’efficacia delle decisioni intraprese da palazzo santa Lucia anche in considerazione dei dati che emergono per quanto concerne le gestioni passate legate ai Consorzi di Bacino.
I numeri narrano che oggi la Regione Campania è prima in Italia per la percentuale di rifiuti smaltiti fuori dai confini regionali, con un dato del 25% ed è ultima per dotazione impiantistica per il trattamento e recupero energetico dai rifiuti.
“Sarebbe da chiedersi a chi giova questa pletora di enti strumentali e società e per quale motivo, proprio per il “Sub Ambito Distrettuale Agro Settentrionale”, al quale in modo discutibile ci hanno imposto di far parte, sia stata richiesta una accelerazione delle procedure?”, si interroga il consigliere di Fratelli d’Italia, Vincenzo Ferrara, è del tutto evidente che per questo territorio, politicamente distante dall’amministrazione De Luca, sia in atto un’operazione di sottrazione della nostra capacità di autodeterminarci a vantaggio di una centralizzazione del potere decisionale ed operativo in capo all’Ente d’Ambito di Salerno, che spinge verso l’affidamento in concessione delle attività di “labour intensive” ad un soggetto privato”. La preoccupazione per il futuro dell’azienda “in house” del Comune di Angri è reale.
“Tutto probabilmente gira intorno al dato occupazionale che tale progetto di riorganizzazione prevede ed ai risvolti elettorali che questo può avere. Ragione per la quale chi ci governa in Regione sceglie unilateralmente di portare allo smantellamento della gestione comunale del servizio e delle aziende speciali come la nostra “Angri Eco Servizi”, in modo da avere mani libere sulle scelte che verranno e da sacrificare il nostro territorio, rendendolo un incubatore occupazionale per le lunghe liste degli ex dipendenti dei Consorzi di Bacino, che essi stessi nel passato hanno contribuito a strumentalizzare politicamente e che sono ancora oggi in attesa di ricollocazione” chiosa il consigliere Vincenzo Ferrara.