Sfuma il sogno per i poco più di 200 cittadini che hanno presentato istanza per l’assegnazione di circa 30 alloggi in seguito alla proroga dei termini proposta dalla precedente amministrazione comunale. Sembrerebbe che in graduatoria dovrebbero rientrare soltanto quei cittadini che hanno presentato istanza prima della scadenza originaria del bando, ovvero del giugno 2014. L’ente regione non avrebbe accettato la proroga dei termini di scadenza del bando.
“La giunta Ferraioli ha provveduto ad annullare una precedente delibera di giunta dell’amministrazione Mauri -ha spiegato l’assessore Danilo Avagnano- con la quale si prorogavano i termini per la presentazione delle istanze per la partecipazione ad un bando speciale per l’assegnazione di alloggi erp disponibili sul territorio. In sintesi, non abbiamo avuto altra scelta perché la Regione ci ha comunicato di non aver autorizzato nè accettato la proroga. Quindi non abbiamo avuto altra scelta se non quella di annullare la proroga. Tanto per chiarire che la circostanza dell’esclusione dei circa 200 cittadini che hanno partecipato al bando durante la proroga dei termini non è imputabile ad una scelta dell’amministrazione Ferraioli.”
Sono quasi mille, in totale, i cittadini che hanno partecipato al bando per l’assegnazione di una trentina di alloggi popolari ad Angri.
E sono in molti a chiedersi quando verrà resa nota la graduatoria ai fini dell’assegnazione, relativamente al citato bando. Si tratta, in sintesi, di circa trenta alloggi ancora disponibili, ubicati nel complesso Erp di Fondo Messina, in favore dei nuclei familiari, residenti ad Angri, in possesso dei requisiti previsti e sulla base di un limite di reddito, e con una riserva in favore di circa una decina di nuclei familiari che, alla data del 26 novembre 2003, alloggiavano in strutture precarie, come ad esempio prefabbricati e containers.
Sulla scorta del grave disagio economico ed abitativo in cui versa una parte considerevole della cittadinanza, non sorprendono le polemiche e i malumori in ordine alla questione. Maria Paola Iovino