Acque di scarico con valori superiori a quelli consentiti dalla normativa ambientale in essere. E' quanto hanno accertato presso gli impianti di depurazione dell'industria conserviera La Doria gli ispettori dell'Arpac.
Da qui un'ordinanza comunale a fima del capo settore ambiente e territorio Vincenzo Ferraioli con cui il legale rappresentante del noto opificio è stato invitato a "ad adottare ad horas tutti gli accorgimenti finalizzati a ricondurre i valori delle acque di scarico entro i limiti previsti dalla normativa vigente", è scritto.
L'intervento tecnico da parte dei titolari si renderà necessario in quanto "a seguito delle indagini analitiche espletate è risultato che le acque di scarico hanno superato i limiti stabiliti per lo scarico finale in rete fognaria" e "che tale stato di fatto costituisce potenziale fonte di inquinamento", è ancora riportato nell'atto municipale.
Ancora nel mirino quindi l'azienda conserviera che già nel recente passato aveva sollevato le ire dei residenti a seguito dell'immissione in atmosfera di vapori nauseabondi tanto da sollecitare manifestazioni di protesta e tavoli tecnici. Ora, invece è toccato alle acque di depurazione immesse nella rete fognaria comunale.
Un aspetto che non è sfuggito ai funziorai dell'agenzia regionale che hanno prontamente verbalizzato l'irregolarità. Sempre al centro delle attenzioni, quindi, la tematica ambientale. La SS 18, arteria che attraversa numerosi comuni dell'Agro, è caratterizzata dalla presenza promiscua di attività industriali, commerciali e residenze. Uno stato di fatto che per ovvie ragioni si regge su labili equilibri. Pippo Della Corte
La replica de "La Doria", ispezionata e sanzionata dall’Arpac che ha ordinato la messa in regola del depuratore, replica all’articolo sulla questione: “L’evento erroneamente riportato consiste in un episodico ed occasionale rigonfiamento nel fango attivo con conseguente, leggero trascinamento nell’effluente finale. Circostanza, questa, fisiologica nel corso delle attività di un’azienda delle dimensioni de La Doria (oltre 1000 dipendenti ed oltre 600 milioni di euro di fatturato) e, sopratutto, circostanza alla quale si è immediatamente riparato mediante un’operazione di addizionale dosaggio di acqua ossigenata sul fango di ricircolo”.