Debiti fuori bilancio per sentenze che hanno visto soccombere Palazzo di Città pari a poco più di 498mila euro. A tanto ammonta l'importo che l'amministrazione guidata dal sindaco Pasquale Mauri dovrà restituire alla Banca della Campania. Infatti, la tesoreria comunale ha dovuto far fronte alle richieste dei creditori agendo in qualità di terzo pignorato.
Ora, però, il Municipio dovrà estinguere l'esposizione con l'istituto di credito. Prese in considerazione sentenze che vanno dal 2006 al 2011 i cui pagamenti sono inziati a segutio di pignoramento solo a partire dall'anno 2010. Un atto dovuto da parte del settore finanziario dell'Ente stante la necessità per la banca di recuperare l'esborso effettuato.
E' scritto, infatti, che "negli anni 2006-2011 sono state emesse sentenze che hanno visto soccombere il Comune di Angri e che a seguito di tali sentenze il Comune, condannato a sostenere le spese di giudizio, non ha proceduto al dovuto pagamento". Ancora nello specifico "che i creditori hanno eseguito pignoramento presso il terzo pignorato, Banca della Campania, ai danni del debitore Comune di Angri".
Per quattro anni dal 2010 al 2013 a farsi carico del pagamento degli importi è stata proprio la banca. Da qui la necessità per l'ufficio ragioneria di rimettere ordine nei conti pubblici attraverso l'emissione dei relativi mandati di pagamento a favore del tesoriere.
Tempo scaduto, quindi, per la casse del Comune che sebbene dopo tempo dovranno rimpinguare quelle della tesoreria. Un aspetto che induce a riflettere sulla reale liquidità del Comune che, per saldare debiti riconosciuti e approvati come tali, è dovuto ricorrere al necessario apporto finanziario della banca. Pippo Della Corte