Dieci giorni ancora di attesa per i tifosi grigiorossi che sperano di poter vedere all’opera una compagine calcistica nella prossima annata sportiva. I termini per l’iscrizione al campionato di Eccellenza scadranno il prossimo 24 luglio ma la situazione appare fortemente critica per molteplici motivi. Giuseppe Giugliano, presidente della compagine Città di Agropoli, denominazione che ha permesso la passata stagione all’Angri di poter partecipare al campionato di Eccellenza, appare deciso a non rinnovare l’intesa con la città doriana per cause ancora da decifrare.
Il vice-presidente Aniello Cerchia ha cercato la strada della diplomazia, grazie anche all’interessamento di Vincenzo Calce, puntando a ritrovare la coesione con il gruppo di Giugliano. Un tentativo vano!
Angri calcistica per la prima volta si ritrova a dover fare i conti con una situazione nuova e anomala. Negli anni passati si è sempre vissuta con il fiato sospeso la fase che conduceva alle iscrizioni ai diversi campionati della compagine del cavallino rampante. Oggi le circostanze sono diverse poiché l’Angri non ha un titolo sportivo proprio, nessun diritto a prendere parte al torneo di Eccellenza ne ad altri campionati federali.
L’unica strada da percorrere sarebbe l’acquisizione di un nuovo titolo che in ogni caso non consentirebbe agli angresi di vedere ai nastri di partenza una squadra con le denominazione Angri.
La ricerca di un titolo sta animando le giornate di Cerchia e di altri collaboratori ma la strada è piena di insidie. Nelle passate settimane sono stati contattati diversi imprenditori di altre città per coinvolgerli nella nuova, potenziale, avventura. In diversi hanno declinato, altri hanno posto dei veti circa la presenza nel nuovo assetto societario di figure angresi che hanno rasentato il calcio locale risultate poco gradite agli imprenditori.
Tuttavia, l’interesse della piazza angrese va scemando fotografando un disinteresse collettivo che ha fatto calare l’attenzione negli ultimi anni nei confronti delle compagini calcistiche locali che hanno dovuto fare i conti con disavventure finanziarie che hanno messo fuorigioco le squadre già al termine del girone di andata.