Due milioni e duecentomila euro di Ici relativamente agli anni 2010 e 2011. Sono quelli che il Comune di Angri ha iscritto in bilancio e accertati dalla Soget. Gli importi non contemplano solo l'imposta base ma sono maggiorati delle sanzioni, degli interessi di mora e delle spese di notifica.
La cospicua cifra, per ora contabilizzata solo sulla carta, non sarà interamente di competenza del Municipio, considerato che gli accordi sottoscritti prevedono che il venticinque per cento più Iva sia girato al soggetto accertatore.
Pertanto, nella migliore delle ipotesi, l'Ente di Piazza Crocifisso dovrà verificare se riuscirà ad incassare circa un milione e mezzo di euro: un terzo di quanto accertato.
Calcoli in ogni caso presuntivi che, se si dimostrassero veritieri, farebbero ben sperare per il futuro considerata la necessità per il Comune di incamerare liquidità. Si tratta cioè di somme accertate e non ancora riscosse sebbene in totale siano stati inviati da parte della società abruzzese quattromilaseicentottantatre avvisi di accertamento, le cui spese di notifica sono state conteggiate a carico dei contribuenti.
Tecnicamente si tratta dei cosiddetti residui attivi, ovvero crediti che il Comune vanta nei confronti dei propri debitori che garantiscono cartaceamente l'equilibrio di bilancio tra entrate, non sempre certe, e uscite invece sicure.
Una possibilità di natura tecnica e contabile riconoscita alle pubbliche amministrazioni per garantire il funzionamento degli uffici e dei servizi. Solo nel corso dell'anno potrà essere verificato quanto realmente Palazzo di Città avrà introitato. Conteggi a cui per ovvie ragioni è interssata anche la Soget. Intanto, per restare in tema da evidenziare che la maggioranza ha approvato con dodici voti a favore e solo cinque contrari il rendiconto 2013, ovvero il consuntivo. Un risultato che consente al sindaco Pasquale Mauri di proseguire lungo il suo cammino. Pippo Della Corte