Centinaia di salme a rischio "sfratto" all'interno del camposanto cittadino. L'amministrazione ha reso noto che 264 loculi potrebbero essere assegnati ad altri soggetti qualora, da parte dei titolari se ancora in vita o da parte degli eredi, non dovessero essere formalizzate le procedure di rinnovo.
Le concessioni trentennali, già scadute, possono essere prorogate per altri cinquant'anni a seguito del pagamento del canone e della sottoscrizione di un nuovo contratto.
Il Municipio ha inteso procedere nel tentativo di fare chiarezza con le concessioni assegnate a partire dal 1972, ben oltre pertanto il periodo canonico dei trent'anni. Un'opera necessaria per fare luce sia da un punto di vista contabile, che urbanistico all'interno all'area.
Le nicchie si trovano nella parte cimiteriale denominata 'porticato e terrazze' e "l'utilizzo da parte dei possessori è sospeso per non aver proceduto al rinnovo della relativa concessione cimiteriale", è scritto nell'atto. Poi, ancora "si ricorda che in caso di mancato rinnovo l'Ente inizierà la procedura per l'assegnazione degli stessi ad altri richiedenti".
E' concreto, quindi, il rischio che numerosi resti mortali vengano rimossi d'ufficio. I loculi finiti sotto la lente di ingrandimento dell'Ufficio gestione concessioni cimiteriali riguardano salme di interi nuclei familiari. Il fitto elenco è disponibile presso la sede municipale e gli interssati possono eventualmente prenderne visione per decidere se rinnovare o rinunciare al possesso delle cellette. E' prassi consolidata, infatti, che molti usino acquistare in vita l'ultima dimora, vista anche l'assenza della pratica della cremazione.
Da qui le sempre maggiori richieste con la conseguente necessità di riuscire a individuare spazi disponibili. A quanto sembra non tutti gli assegnatari avrebbero, però, manifestato la volontà di rinnovare la sottoscrizzione sia per la loro dipartita, che a causa della mancata intesa tra gli eredi legittimi. Pippo Della Corte