Sfrattati da giorni protestano davanti al Comune

Da sei giorni staziona insieme alla sua famiglia dinanzi la sede del comune di Angri, dopo essere stato sfrattato. E' la storia di Spartaco Citarella, quarantacinquenne angrese, che dopo aver perso il lavoro non è più riuscito a pagare il canone di locazione ed è stato sfrattato, pertanto chiede una mano all'amministrazione comunale, per uscire da dramma in cui è sprofondato insieme al suo nucleo familiare. Citarella, dopo lo sfratto, racconta di essersi recato ai servizi sociali per chiedere aiuto, avendo anche due figli minorenni, e che sono stati ospitati in una casa d'accoglienza, ma soltanto per sei giorni. Quindi la decisione di protestare pacificamente insieme alla moglie al figlio di ventuno anni e alla figlia di ventiquattro anni, ai piedi dell'ente di piazza Crocifisso, dove non si allontanano nemmeno per un momento, dormendo addirittura in un auto, non avendo altro posto dove andare. I due bambini, invece, hanno trovato una temporanea accoglienza presso la suocera della sorella. “Siamo da cinque giorni qui per chiedere un aiuto -afferma Citarella- ma non ci considera nessuno. Non ho nessuno su cui contare, non ho parenti, fino a qualche mese fa riuscivo a provvedere alla mia famiglia con lavori saltuari, ma adesso non c'è nemmeno l'ombra di un posto di lavoro. Ho lavorato come operatore ecologico fino a un po' di tempo fa, ma adesso non si trova niente. Ho fatto appello alle istituzioni, al sindaco che vedo tutti i giorni passare davanti alla nostra protesta pacifica: ma niente!” Spartaco Citarella, insomma, vorrebbe essere ascoltato e aiutato nel trovare un'occupazione o, quantomeno, un tetto per la propria famiglia. “La nostra protesta non sta causando problemi o disagi a nessuno -continua Citarella- non vorrei essere costretto a dover fare qualche gesto eclatante per essere considerato dalle istituzioni, perché non è nel nostro stile noi protestiamo, abbiamo bisogno di aiuto, ma con pacatezza, e soprattutto con dignità.” Infine l'appello al sindaco Mauri: “spero che cambi qualcosa, spero che il sindaco inizi almeno a guardarci e poi ad ascoltarci: abbiamo bisogno di aiuto.” Maria Paola Iovino