Sta per diventare realtà il progetto di riqualificazione di via Leonardo Da Vinci e del quartiere Alfano, che avverrà con il rifacimento del manto stradale, la realizzazione di un parco giochi per bambini, ed con un opera di restyling che coinvolgerà l’illuminazione pubblica, l’arredo urbano, aiuole e marciapiedi. L’opera è stata annunciata dal sindaco Pasquale Mauri, attraverso dei manifesti pubblici.
Tuttavia, il capogruppo consiliare del pd-centrosinistra ha deciso di fare alcune precisazioni. Ferraioli,infatti, intende ridimensionare l’enfasi data al progetto perché, a suo avviso, accanto alla costruzione del parco giochi, per il resto si tratta di interventi legati alla manutenzione ordinaria. “Ieri mattina lo scenario davanti ai nostri occhi era una città tappezzata con una gigantografia che annunciava “Angri che cambia”, per un progetto di riqualificazione del quartiere Alfano, che poi in realtà riguarda solo via Leonardo Da Vinci, con tanto di firma del primo cittadino.”
E ancora: “ed è proprio da questa gigantografia -che ha comportato un’ulteriore spesa per la propaganda informativa della campagna elettorale continua e permanente dell’ammministrazione Mauri- che nascono spontanee alcune domande. Ad esempio: perché solo quella strada? Forse per motivi elettorali.”
Ferraioli, quindi, contrappone all’ambizioso progetto, che si evince dai manifesti una visione dei fatti diversa. “Tanto, -prosegue- perché non ci sono pianificazioni progettuali dalle quali si rileva che ci sono motivi dettati dalla necessità e dall’urgenza di riqualificare solo quella determinata strada e non altre di questa città. E dico questo perché la fonte di finanziamento dalla quale attinge il progetto avrebbe consentito di riqualificare anche altre strade. Quindi si capisce che dietro questa scelta c’è una volontà di carattere elettorale.” Ferraioli, inoltre, evidenzia che nell’ultimo consiglio comunale ha già chiesto al sindaco perché è stata presentata in Regione Campania la proposta di finanziamento di questo progetto e non, per esempio, quello della bonifica del territorio dall’amianto.
“Logica avrebbe voluto, infatti, -continua Ferraioli- che fosse data priorità alla bonifica dell’amianto, problema che interessa la comunità intera. Mauri mi ha risposto che per bonificare il territorio dall’amianto utilizzerà i fondi della 219, che a mio avviso sono insufficienti per risolvere il problema.” Infine, Ferraioli, mutuando lo slogan di Mauri, conclude con un duro affondo di stampo politico: “Angri che cambia! Forse c’è un refuso di stampa, e si dovrebbe leggere: Angri, che cambia? Perché con quest’amministrazione non è cambiato niente e credo che non cambierà nulla. Si tratta di uno slogan, che insegue il sindaco Mauri già da qualche anno, vuol dire che sente l’esigenza che c’è effettivamente bisogno di cambiare, ma non riesce a tradurla nei fatti.”