Superate le criticità iniziali tra l’Asl e il servizio emergenziale 118. L’associazione Castello che aveva sottolineato alcuni problemi relativi alla nuova sistemazione delle autoambulanze. “Abbiamo superato le criticità iniziali grazie alla dottoressa Grazia Gentile, -spiega Rolando Sinopoli, Associazione Castello- che ha ascoltato le nostre istanze ed ha trovato una soluzione.
In sintesi, il problema riguardava la sosta delle autoambulanze, che nel trasferimento da Fondo Badia a via Salvatore di Giacomo, creava disagi sia alla viabilità cittadina, sia ai residenti di corso Vittorio Emanuele, e sia allo stesso servizio di 118, ma la responsabile del distretto, per fortuna, ha capito che le autoambulanze dovessero essere parcheggiate in un area più spaziosa, e non a ridosso di altre vetture per scongiurare il rischio che in casi d'emergenza gli operatori potessero avere problemi per attivare immediatamente i soccorsi.”
E ancora, evidenziando l’importanza della dismissione di Fondo Badia: Finalmente, con la dismissione di Fondo Badia, non siamo più costretti ad operare in una cornice di degrado assoluto, tra topi, serpenti e amianto. Una situazione che per gli operatori sanitari e per l'utenza angrese era a dir poco insostenibile. C'è da dire che anche l'amministrazione comunale –conclude Sinopoli- avrebbe potuto operare sul contesto di fondo, perché al di là della presenza dell'Asl quella zona è una vergogna per la città di Angri.”
Così poi la dottoressa Gentile ha espresso soddisfazione per il trasferimento: “Siamo riusciti a dire addio ad una parentesi, troppo lunga, di erogazione dei servizi sanitari in una struttura che ci costava tantissimo e che era immersa in un degrado inaccettabile. In attesa del trasferimento presso la struttura di Fondo Rosa Rosa In via dei Goti l'Asl ad Angri erogherà la maggior parte dei servizi nella struttura di via Salvatore di Giacomo. Tutto questo è il frutto di un grande impegno del direttore generale Antonio Squillante su Angri, che sta finalmente cominciando ad avere i suoi frutti.” Maria Paola Iovino