Più di settecento i moduli ritirati, in pochi giorni, dai cittadini interessati a partecipare al bando speciale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica nel comune di Angri, ubicati nel complesso di Fondo Messina.
Il nodo spinoso è costituito dal fatto che a fronte di una domanda così ampia la disponibilità degli alloggi ammonta a circaunatrentina. A voler essere precisi, in realtà, si tratta di soli venti alloggi, perché nel bando c’è una riserva espressa in favore di circa una decina di nuclei familiari che, alla data del ventisei novembre del 2003, alloggiavano in strutture precarie, come ad esempio prefabbricati e container. Data l’enorme quantità di richieste -che presuntivamente, si ritiene possa ancora aumentare fino alla prima decade di maggio, quando scadrà la possibilità di inviare la richiesta all’ente- le polemiche sul punto erano prevedibili, così come l’eccessiva preoccupazione, da parte degli interessati, di avere la certezza che tutto venga svolto alla luce del sole.
Tanto per evitare polemiche su polemiche, e spiacevoli equivoci. Aqueste polemiche e preoccupazioni, l’amministrazione comunale ha già deciso di rispondere. E lo ha fatto delegando il consigliere comunale di maggioranza, Alberto Milo, a fornire tutte le delucidazioni inmateria, soprattutto al fine di tranquillizzare gli animi. «Il lavoro da fare è tanto, vista l’enorme mole di richieste, -spiega Milo- tuttavia ci sarà un’apposita commissione che valuterà tutte le domande che perverranno al comune di Angri. Pertanto, colgo l’occasione per dire che non c’è alcuna strategia. Si tratta di un bando pubblico, e le case verranno assegnate a chi ha i requisiti previsti dalla legge. Tanto è vero che sia sul bando, sia sulla domanda sono riportati i vari elementi che attribuiscono il punteggio».
E ancora: «Considerate le attuali esigenze economichee la realtà sociali che si sta vivendo, è noto che le persone e le famiglie che hanno bisogno di alloggi residenziali pubblici sono tantissime. Questo, tra l’altro, lo testimonia anche la quantità di moduli che sono già stati ritirati». Infine il consigliere delegato conclude la sua analisi: «Purtroppo le abitazioni non sono tante, -conclude Milo- magari si potessero soddisfare tutte le richieste». Maria Paola Iovino