Continua l'iter amministrativo iniziato nel 2008 per tre ampie aree edificabili presenti in città. Si tratta di opere che si inserisono nel programma regionale di edilizia residenziale e sociale e di riqualificazione di ambiti degradati e dismessi. I suoli sono privati e le opere eventualmente da realizzare dovranno avere l'avallo di diversi organi anche perchè in variante parziale rispetto all'attuale piano regolatore generale.
Si tratta, comunque, di migliaia di metri quadri che potrebbero veder sorgere centinaia di nuove case.
Le aree eventualmente da edificare si trovano in Corso Vittorio Emanuele, azienda Benincasa, in via Torretta, ditta De Cola, e in via Semetelle (traversa Sip), ditta Russo Maria.
A seguito di una manifestazione di interesse alcuni anni fa i proprietari di fabbriche dismesse oppure in via dismissione hanno ottenuto la possibilità di riconvertire i suoli realizzando interventi edilizi, parte dei quali a costi più contenuti.
Una scelta dell'allora giunta regionale con lo scopo di evitare lungaggini e complicazioni burocratiche. A quanto sembra, però, il procedimento avanza comunque a rilento.
Si legge in una nota della Regione che "la legge regionale dovrebbe quindi riattivare il ciclo dell’edilizia e dare una risposta al disagio abitativo in termini di sostenibilità ambientale, di qualità e sicurezza delle costruzioni".
Ed ancora a conferma della possibilità di edificare sui suoli degli ex opifici: "Sono ammessi interventi edilizi in aree urbane degradate, ad esempio aree industriali dismesse, con cambiamenti di destinazione d’uso, senza aumenti delle volumetrie, per trasformarli in edilizia abitativa. In questo caso il concessionario deve destinare almeno il venti per cento del valore creato all’housing sociale".
L’aumento delle volumetrie è permesso in casi ben precisi: "il venti per cento per gli edifici non superiori a 1000 metri cubi (villette mono e bifamiliari), il trentacinque per cento per gli edifici abbattuti e ricostruiti secondo le norme più avanzate". Stessa sorte sarebbe dovuta toccare anche ai suoli ex MCM, ex Elvea, e a quelli delle Officine Meccaniche Raiola. Pippo Della Corte