La polemica da parte di alcuni cittadini e di associazioni del territorio sulle luminarie, prontamente rispedita ai mittenti dall’amministrazione comunale, si arricchisce del punto di vista di vari esercenti del centro. L’obiettivo prioritario delle luminarie, così come spiegato dagli esponenti del governo cittadino, in particolare dall’assessore all’arredo urbano, Annamaria Russo, era quello di creare un ambiente vivace per favorire il commercio cittadino, invogliando i cittadini dei paesi limitrofi a visitare Angri per guardare le luminarie e fare acquisti nei negozi cittadini. Un obiettivo purtroppo non centrato, almeno secondo diversi commercianti.
«È inutile chiederci come stanno andando le vendite – racconta Pietro, fiorista di corso Italia – già facendo due passi per le strade del centro si nota che qui non c’è nessuno. Abbiamo partecipato all’allestimento delle luminarie, nei nostri esercizi passò proprio un assessore per invogliarci a rendere la strada più bella e luminosa. Il problema è che per vendere in tempo di crisi occorre abbassare un poco i prezzi, ma intanto le spese aumentano». Per alcuni esercenti cittadini le luminarie da sole non bastano, insomma, per attrarre cittadini dagli altri paesi in una realtà come Angri, che non può certo essere paragonata a grandi centri come Salerno.
«Turisti non ne abbiamo visti – spiega Salvatore, gestore di un negozio di abbigliamento maschile e femminile nella centrale via Zurlo – non si può pensare di paragonare Angri a Salerno. Nel nostro paese la situazione è davvero critica, non entra nessuno nei negozi». Non va meglio in altri settori sempre del centro. «Nessun turista è venuto qui ad Angri – afferma Luigi che lavora in una storica gioielleria di via Zurlo – la crisi si fa sentire ovunque, ma nel nostro territorio ancora di più. A differenza degli anni scorsi l’economia è ferma, è bloccata. Nonostante gli investimenti, quest’anno è davvero terribile».
Per Luigi uno dei problemi da risolvere riguarda i parcheggi: «Chi viene da fuori non sa dove fermare l’auto – continua l’orafo – i posti per la sosta sono pochi e non c’è neanche tolleranza da parte dei vigili. Diversi clienti per un paio di minuti di sosta hanno ricevuto delle multe e non sono più tornati».(m. p. i.)