Angri piange la perdita dell’ennesima giovane vita stroncata da una terribile leucemia. La ventenne Marianna De Simone si è spenta lo scorso venerdì sera dopo aver lottato strenuamente per più di un anno. Il rito funebre sarà officiato domenica mattina (stamattina) alle 9 presso la Collegiata di San Giovanni Battista dal parroco don Enzo Leopoldo. Intanto la comunità è sotto choc anche perché meno di una settimana fa un tumore aveva messo fine alla vita del giovane trentunenne Moreno D’Antonio, padre di una bimba e molto conosciuto in città. Dalle riflessioni dei giovani sui social network trapela un mix di dolore, incredulità e rabbia a seguito di tragedie che fanno parlare del 2013 come di un annus horribilis per la cittadina doriana.
Al di là delle possibili spiegazioni fideistiche per i credenti come l’imperscrutabile volontà di Dio e la forza consolatrice della fede, le disastrose condizioni ambientali, caratterizzanti alcuni punti critici di Angri, impongono una riflessione seria sulla vivibilità della città e sul futuro che attende soprattutto i suoi cittadini più giovani. In primis il canale San Tommaso, in località Palmentello, che da giorni ha assunto un colore rosso ambrato ed emana miasmi nauseabondi che costringono gli abitanti della zona a barricarsi in casa.
Purtroppo gli sversamenti notturni incontrastati, l’incoscienza e l’inciviltà dei cittadini la fanno da padrone. La recente denuncia dei giovani di Fratelli d’Italia riguardo l’indiscriminato deposito di rifiuti per alcune strade della città come via Cimitero Vecchio, via Santa Maria, via Taverna Vecchia e via Orta Corcia testimonia il degrado che incombe. Ad aggravare la situazione c’è la questione amianto, sollevata ormai da tempo da alcune associazioni cittadine, per la presenza di eternit nelle zone di fondo Badia, fondo Caiazzo e nel pieno centro cittadino presso l’ex cinema Minerva.
Ma la scoperta della discarica a cielo aperto in via Campia di pochi giorni fa da parte del Nucleo angrese delle Guardie Ambientali ha dell’incredibile: carcasse di animali morti, lastre di eternit, residui meccanici ed edilizi nascosti nell’erba alta. Gente senza scrupoli e pronta ad inquinare la propria terra, senza curarsi del futuro dei propri figli: la vergogna più totale. Per non parlare dei terribili miasmi ormai diffusi in via Nazionale e non solo, provenienti dalle lavorazioni conserviere, della pesante eredità del fiume Sarno, il più inquinato d’Europa, e dell’utilizzo eccessivo delle auto da parte degli angresi. Amministratori negligenti e cittadini incivili stanno creando un connubio nefasto perfetto per il futuro dei giovani angresi. La domanda sorge spontanea: siamo proprio sicuri che sia tutta “colpa” della fatale volontà di Nostro Signore oppure ci stiamo “complicando” l’esistenza da soli? Giuseppe Afeltra