Il pomodoro è l’ortaggio simbolo della cucina mediterranea. L’area dell’agro nocerino sarnese, dalla spiccata vocazione agricola, è legata al processo di trasformazione di questo frutto da circa un secolo. La varietà di pomodoro più utilizzata durante il periodo della lavorazione è sicuramente il “San Marzano” al quale è stata riconosciuta la denominazione di origine protetta per le sue particolari caratteristiche derivanti dalla fertilità del suolo vulcanico dell’agro sarnese.
Altre tipologie di pomodoro lavorate sono il “Roma” (quello lungo), i pomodorini e quelli tondi per la polpa. Nella sola città di Angri vi sono oggi gli importanti stabilimenti “Feger” e “La Doria”, società per azioni amministrate rispettivamente da Gerardo e Antonio Ferraioli, dai fatturati annui milionari e che, nel periodo estivo della trasformazione del pomodoro, divengono fonte di lavoro e guadagno per centinaia e centinaia di famiglie angresi e non. In questi anni di crisi economica la cosiddetta lavorazione del pomodoro rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno per giovani e meno giovani che si vedono costretti a fare sacrifici d’estate per poter affrontare il resto dell’anno con meno patemi d’animo.
Il loro è un bagno di sudore, rumori molesti e lavoro sulle rive del “mar rosso”, che in gergo sta ad indicare il pomodoro lavorato. Ai confini con Sant’Antonio Abate vi è la presenza degli opifici del Gruppo AR (Antonino Russo), mentre in via Orta Longa, verso Scafati opera lo stabilimento “La Formica s.r.l.” di Alfonso Ferraioli.
L’amministratore ci ha fornito un quadro circa l’organizzazione della sua industria conserviera e dell’andamento della campagna di trasformazione cominciata appena 15 giorni fa. L’azienda, fondata nel 1980 ed a conduzione familiare, sta registrando lo stesso trend produttivo di un anno fa.
Il 50 % del prodotto finito viene esportato soprattutto in Usa, Canada ed altri paesi extracomunitari; l’altra metà in Italia a testimoniare l’elevato standard qualitativo e la serietà della società nell’onorare i contratti e le commesse storiche che permettono una programmazione certa anno dopo anno. A detta di Ferraioli quest’anno la sua azienda produrrà meno per offrire un prodotto di alta qualità comprendente il “San Marzano DOP”, il “Roma”, i pomodorini e quelli tondi per la polpa. “La Formica” si avvale delle prestazioni lavorative di 55 operai, di cui 4 con contratto a tempo indeterminato ed il restante con contratto a tempo determinato stagionale.
L’organico è completato dalla presenza di 5 impiegati di cui 1 a tempo indeterminato. L’amministratore Alfonso Ferraioli ha evidenziato le problematiche di carattere burocratico, l’asfissia delle autorizzazioni richieste, l’elevata tassazione imposta dallo Stato (circa il 60%) e la spada di Damocle dell’IMU. Egli si è anche espresso a favore dell’importanza della prevenzione, dei sistemi di sicurezza sul lavoro e la fondamentale garanzia della tutela dell’ambiente. Infatti lo stabilimento è dotato di un depuratore attivo 24 ore su 24, con personale addetto a controlli costanti, per evitare reati ambientali e seri problemi ai responsabili dell’industria.
Particolare attenzione è dedicata ad inutili sprechi d’acqua tramite un sistema di misurazione che confronta la quantità prelevata ed utilizzata per la lavorazione del pomodoro e quella in uscita che solitamente deve essere inferiore rispetto alla prima. Il sistema di depurazione costerà tra i 30 ed i 35 mila euro nel periodo che va dalle idi di Agosto a fine Settembre. Giuseppe Afeltra