Il bene della città prima di tutto! Centinaia di volte abbiamo ascoltato questa citazione dai politici di casa nostra che sembrano aver ereditato dalla prima repubblica un ritornello bello da ascoltare ma difficile da applicare.
Le beghe di chiara matrice politica tra il direttore dell’Asl salernitana, Antonio Squillante, e il primo cittadino angrese, Pasquale Mauri, hanno preso il sopravvento sugli interessi dell’intera comunità che da tempo è costretta a sorbirsi fiumi di parole, accuse e chiacchiere finalizzate solo a screditare l’avversario politico.
Sarebbe utile ricordare agli attori di questa stucchevole commedia che la campagna elettorale è finita da tempo e che la loro città rischia di vedersi privata di un utile servizio solamente per assurdi “capricci” di due cittadini che oggi si ritrovano al timone di comando dei rispettivi enti.
La dislocazione del distretto 61 (Angri, Corbara, Sant’Egidio del Monte Albino, Scafati) presso la struttura comunale di via Dei Goti è divenuto l’emblema di una lotta politica che non produce effetti sul territorio se non quello di accendere gli animi di pochi irriducibili pronti a scaldarsi di fronte alle sterili dichiarazioni dei protagonisti. In ballo c’è l’interesse della città, dei cittadini, degli angresi che, loro malgrado, sono costretti ad assistere impotenti.
La vicenda del distretto sanitario fotografa la forte crisi di idee e di programmazione di una classe politica che per autentico egoismo penalizza fortemente un territorio già logorato dall’inefficienza amministrativa e dalla fuga dei giovani.
Nessuna partigianeria può e deve giustificare la condotta di Mauri e Squillante, l’inutile contesa non avrà vincitori ma solamente vinti: gli angresi!!! Luigi D'Antuono