Non ci vuole una magia ma un miracolo! Il réclame utilizzato da un gruppo di comici calza alla perfezione per rappresentare l’attuale momento che sta vivendo la comunità angrese in balìa di una assoluta confusione generata dalla mancata capacità amministrativa della compagine di governo. I progetti lungimiranti annunciati dal primo cittadino albergano ancora nei cassetti, anzi, nei pensieri degli amministratori locali troppo impegnati a prendere parte alle manifestazioni che si svolgono sul territorio o a partecipare ad eventi mondani.
L’appiattimento dell’attività amministrativa è un dato di fatto e anche il più fedele e accanito “mauriota” è consapevole che la pianificazione per il progresso della città è ferma al palo da almeno un anno e mezzo.
Annaspa la compagine di governo, galleggia il sindacato di un Mauri che avverte il tangibile calo di consensi e il crescente dissenso di una città che vuole atti concreti piuttosto che costosi eventi mondani pagati con il denaro di contribuenti, ora dovranno fare i conti con l’aumento della tassa sui rifiuti attraverso la nuova strutturazione tariffaria della Tares.
Il primo cittadino sta cercando di fare leva sulla vecchia strategia democristiana cercando consensi attraverso soluzioni che finiscono per accontentare dieci persone e scontentarne cento.
La turnazione incessante di operatori alla Angri Eco Servizi, l’elargizione di consistenti contributi ad associazioni e proclami di natura di propagandistica sono segnali di cedimento di un sindaco tenuto, politicamente, in vita solo dall’arrivismo di taluni consiglieri.
Non è un mistero che un terzo della compagine politica che ha sostenuto Mauri alle ultime elezioni ha, già da tempo, scaricato il primo cittadino incapace persino di tenere serrate le fila di un gruppo di fedelissimi. Lo scollamento in maggioranza è crescente, palpabile.
Le eccellenze del gruppo Mauri sono state, e continuano ad esserlo, mortificate dalla immodestia di un sindaco lontano dalla gente, insensibile rispetto alle problematiche di una comunità che ha perso ogni riferimento istituzionale. L’ultima, disperata, mossa del primo cittadino passa attraverso l’investimento, sempre con denaro dei cittadini angresi, di una campagna di comunicazione mediatica che rischia di avere un effetto opposto rispetto alle idee di un sindaco abile ad accusare e criticare gli altri ma debole nel fornire risposte e programmi indirizzati alla crescita della cittadina doriana. Luigi d'Antuono